Resoconto parlamentare: Interpellanza sul prefetto di Lodi, sospettato di aver intrattenuto rapporti d’amicizia con persone coinvolte in inchieste antimafia.

XVI LEGISLATURA

Resoconto stenografico dell’Assemblea
Seduta n. 638 di giovedì 24 maggio 2012

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Signor Presidente, colleghi deputati, signor rappresentante del Governo, dando per conosciuto il testo dell’interpellanza urgente, considerata l’ora, vorrei sottolineare soltanto alcuni elementi di questo atto di sindacato ispettivo che riguarda Pasquale Antonio Gioffrè, che è stato nominato nel dicembre del 2011 prefetto di Lodi. Infatti, da notizie apparse sulla stampa, si apprende che, nel 2005, quando ricopriva incarichi presso la prefettura di Genova, compariva tra i fondatori di un’associazione, la Città del Sole con sede a Genova, accanto ad una serie di personaggi coinvolti in inchieste antimafia e voti di scambio a partire proprio dal presidente dell’associazione, Salvatore Ottavio Cosma.
Secondo il rapporto della Guardia di finanza del 2007, in esecuzione di un’inchiesta del pubblico ministero Francesco Pinto, Salvatore Cosma sarebbe il punto di contatto tra ‘ndrangheta e ambienti politici in Liguria: le indagini tecniche hanno consentito di accertare che Cosma Salvatore era effettivamente in contatto con esponenti della malavita ed in particolare con Gino Mamone, Vincenzo Stefanelli, Piero Malatesti e Onofrio Garcea. Inoltre, va rilevato che, nell’atto costitutivo dell’associazione, Gioffré risultava con la carica di vicepresidente e, accanto a lui, oltre a Cosma, vi era anche un famoso imprenditore calabrese che in Liguria ha fatto fortuna: Gregorio Fogliani, originario di Taurianova, la cui azienda si occupa di ristorazione.

La famiglia Fogliani è considerata dalla Direzione investigativa antimafia di Genova terminale locale per operazioni di reinvestimento di denaro di illecita provenienza: «famiglia di ‘ndrangheta» la definisce il rapporto 2008-2010 della procura nazionale antimafia, a firma di Piero Grasso. In ragione di queste notizie a Lodi c’è stata un’iniziativa promossa da molte associazioni che ha prodotto un primo incontro il 22 marzo scorso e poi un documento che è stato inviato al Presidente del Consiglio e al Ministero dell’interno e al Ministero della giustizia in cui – cito – è stata sottolineata in particolare la necessità che gli eventi riportati dalla stampa vengano accertati ed approfonditi con l’obiettivo di valutare la possibilità per il dottor Gioffrè di ricoprire al meglio il proprio ruolo di rappresentante del Governo nel territorio lodigiano. Tale carica, infatti, deve rappresentare motivo in più e non ostacolo al proseguimento degli accertamenti. In vista di quell’assemblea era stato lo stesso Gioffrè a fornire una risposta sul periodico locale Il cittadino. Cito la lettera che Gioffrè ha inviato: «la mia adesione all’associazione culturale “La città del sole” è maturata nell’esclusivo intento di contribuire alla valorizzazione e alla diffusione della cultura calabrese nel contesto della realtà genovese. La predetta associazione ha svolto, peraltro, nel corso degli anni un’azione di modesta entità e di ridotte dimensioni limitandosi in sostanza ad organizzare alcuni incontri pubblici. Ciò nonostante, la mia partecipazione alla vita associativa ha avuto un carattere scarsamente coinvolgente e meramente sporadico, sostanziandosi unicamente nel prendere parte a tre eventi culturali ufficiali. Sottolineo – prosegue il Gioffrè – pertanto che ho partecipato soltanto e unicamente a questi tre eventi culturali con la precisazione che, dal 24 maggio 2009, ho cessato di fatto qualsiasi forma di collaborazione con la citata associazione. Ho conosciuto, – prosegue, – Salvatore Cosma, figura nota negli ambienti pubblici genovesi nella sua veste istituzionale e con l’occasione, infine, – conclude sempre Gioffrè, – con altri personaggi gravitanti nell’ambito dell’associazione pure citati nell’articolo, non ho mai intrattenuto – e questo posso affermarlo con assoluta fermezza e convinzione – rapporti di frequentazione essendo queste persone a me del tutto estranee ed ignote e non risultano aver mai preso parte all’associazione stessa».
Ne ho letto ampli stralci. Il testo completo della lettera è nell’edizione del 14 marzo 2012 de Il cittadino, a pagina 10, cronaca di Lodi.
Si tratta, signor rappresentante del Governo, evidentemente di una risposta non esaustiva quella fornita da Gioffrè. Quando fa riferimento ad aver partecipato soltanto a tre incontri, questo risolve di per sé il problema cioè diventava un problema se gli incontri erano superiori al numero di quattro o di cinque. È dato soltanto dal numero esiguo degli incontri cui ha partecipato e poi quando Gioffrè dice: «Ho conosciuto Cosma in ambienti pubblici» la domanda è che dal 2005 al 2009, che è il periodo in cui è stato vicepresidente di quest’associazione, non ha avuto modo di approfondire, di assumere informazioni in maniera più compiuta.
Infine, vorrei aggiungere un elemento di particolare delicatezza. A Lodi, un anno fa, scoppiò il caso del predecessore di Giuffrè, Strano Materia, investita dalle polemiche per aver tolto la scorta allo scrittore e consigliere regionale Giulio Cavalli, decisione che fu interpretata come punizione, perché Cavalli aveva denunciato che Pietrogino Pezzano – allora, appena nominato direttore dell’ASL Milano 1 – era in stretti rapporti con il gotha della ‘ndrangheta lombarda.
Per questo, l’intento del presente atto di sindacato ispettivo è di sapere se, innanzitutto, corrispondano al vero le notizie apparse sulla stampa e quali iniziative intenda intraprendere affinché si accerti la totale estraneità del prefetto Pasquale Gioffrè rispetto ai presunti rapporti con personaggi vicini al mondo affaristico gestito dalle cosche della ‘ndrangheta.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l’interno, Saverio Ruperto, ha facoltà di rispondere.
SAVERIO RUPERTO, Sottosegretario di Stato per l’interno. Signora Presidente, onorevoli deputati, con l’interpellanza iscritta all’ordine del giorno, l’onorevole Peluffo, unitamente ad altri deputati, chiede al Governo se corrispondano al vero le notizie apparse sulla stampa riguardanti la posizione del dottor Antonio Gioffrè – attuale prefetto di Lodi – nell’ambito di un’associazione di cittadini calabresi residenti in Liguria, della quale farebbero parte personaggi vicini al mondo affaristico gestito dalla ‘ndrangheta.
In relazione allo specifico quesito rivolto dagli interpellanti, preciso che il dottor Pasquale Gioffrè, entrato in carriera nel 1982, ha prestato servizio presso la prefettura di Genova fino al 2009. Nel corso di questo periodo, è stato però chiamato a svolgere delicati incarichi presso numerose prefetture del centro e del nord Italia, quali Perugia, Savona e Udine. Nel giugno 2009 è stato assegnato alla prefettura di Bologna, dove ha svolto le funzioni vicarie fino alla nomina a prefetto di Lodi, conseguita nel gennaio di quest’anno.
Nell’arco della sua carriera, il prefetto Gioffrè ha riscosso ovunque apprezzamento e stima per la serietà e la qualità dell’impegno professionale, rivolto costantemente al perseguimento dei superiori interessi pubblici. Ciò, peraltro, è testimoniato anche dalla circostanza che l’amministrazione dell’interno, consapevole dell’assoluta affidabilità professionale del dottor Gioffrè, gli ha conferito numerosi incarichi straordinari, consistenti nella responsabilità della gestione commissariale di comuni anche di importante rilievo, tra i quali Sanremo, nonché l’incarico di componente della Commissione di controllo sugli atti della regione Liguria e del Comitato di controllo della sicurezza dei porti di Genova e Santa Margherita ligure.
Il dottor Gioffrè, durante la sua permanenza a Genova, si è fatto promotore, ad ottobre 2005, della costituzione dell’Associazione «Città del Sole», quale centro di promozione culturale volto a favorire l’aggregazione di cittadini di origine calabrese residenti in Liguria. Ed in effetti, risulta che il predetto funzionario abbia personalmente partecipato ad eventi tutti di spessore e valenza culturale, quali la presentazione di libri di autori calabresi o di mostre fotografiche concernenti temi e argomenti legati alle vicende storico-sociali della sua terra di origine. Gli eventi, ai quali il dottor Gioffrè ha preso parte nei circa quattro anni in cui, permanendo a Genova, ha avuto occasione di frequentare l’Associazione, sono in particolare tre e si collocano, uno, nel 2005 e gli altri due nel 2009, poco prima che il funzionario, a giugno dello stesso anno, venisse destinato all’incarico di viceprefetto vicario della prefettura di Bologna, come già sopra osservato.
Quanto ai rilievi circa il profilo delle persone che hanno preso parte, con ruoli anche significativi, alla stessa Associazione, è evidente che la loro onorabilità non era messa affatto in discussione a livello pubblico. Tanto è vero che Salvatore Ottavio Cosma, immune peraltro da pregiudizi penali, era stato alcuni anni prima assessore alla scuola e ai servizi educativi del comune di Genova, e che, esaurito l’incarico di amministratore locale, ha rivestito la qualità di responsabile dell’Associazione ONLUS «Bambini Vittime».
Anche il Fogliani, sul cui conto pure non sono stati riscontrati precedenti penali di alcun tipo, è una figura di spicco della società genovese, conosciuto per la sua attività di imprenditore nel campo della ristorazione. Le frequentazioni avvenute con le suindicate persone, in ragione della loro notorietà e dello status acquisito, possono e devono considerarsi normali in ogni contesto sociale evoluto, tanto più che non risulta da nessun elemento che il dottor Gioffrè fosse a conoscenza o potesse sospettare delle asserite relazioni illecite intrattenute da alcuni componenti dell’Associazione.
Inoltre, non si evidenziano nell’interpellanza comportamenti tali da far dubitare della moralità o dell’imparzialità nello svolgimento delle attività di istituto da parte del dottor Gioffrè, il quale, pertanto, non risulta essere mai venuto meno ai doveri deontologici professionali. Con le altre persone cui fanno riferimento gli interpellanti, non vi è stato, invece, alcun rapporto diretto, come lo stesso prefetto Gioffrè ha avuto modo di precisare, dandone pubblica attestazione nella lettera inviata al direttore del quotidiano di Lodi Il Cittadino che l’interpellante ha sottoposto all’Assemblea. In ogni caso, al fine di poter svolgere più serenamente il proprio mandato, il dottor Gioffrè si è recentemente dimesso da ogni incarico nell’ambito dell’associazione Città del Sole, dando prova, comunque, di sensibilità istituzionale.
PRESIDENTE. L’onorevole Peluffo ha facoltà di replicare.
VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Signor Presidente, signor sottosegretario, né nel corso dell’illustrazione e neppure nel testo dell’interpellanza, in alcun modo abbiamo messo in discussione, come ha visto, né la carriera di Gioffrè, né gli apprezzamenti di stima a cui lei ha fatto riferimento o le funzioni svolte negli incarichi straordinari che gli sono stati affidati. Devo anche ribadire che non c’è alcun pregiudizio nei confronti di una associazione quale Città del Sole che ha come obiettivo la promozione della cultura calabrese in Liguria o alcun pregiudizio nei confronti di iniziative quali la presentazione di libri. Peraltro, ho citato testualmente ampi stralci della lettera inviata da Gioffrè a Il Cittadino in cui illustrava il suo punto di vista e l’ho fatto in maniera precisa e puntuale. Devo dire però che né nella lettera di Gioffrè né nel suo intervento c’è una risposta convincente ed esaustiva alle domande che ho sollevato; nel senso che, per quanto riguarda la risposta di Gioffrè, quando dice di aver semplicemente partecipato a tre incontri, non mi sembra che, da questo punto di vista, essa possa essere considerata completa rispetto ai dubbi che sono stati sollevati; così come, rispetto a Cosma, è stato sì conosciuto in ambiente pubblico però, lo ripeto, la partecipazione all’associazione è durata, sempre secondo le parole di Gioffrè, dal 2005 al 2009, e credo che da un funzionario di questa esperienza e con gli attestati a cui lei faceva riferimento, in qualche modo fosse dovuta una attenzione maggiore rispetto agli incarichi ricoperti in questa associazione e alle frequentazioni che aveva nella stessa, non soltanto con riferimento a Cosma ma con riferimento anche all’altro vicepresidente, Fogliani, che per quello che ho citato prima appartiene ad una famiglia che era già all’attenzione per quanto riguarda le infiltrazioni e i rapporti con la ‘ndrangheta.
Infine, mi consenta sottosegretario, lei da ultimo ha detto che Gioffrè ha dato prova di grande responsabilità dimettendosi dagli incarichi dell’associazione Città del Sole. Però, sempre dalla lettera che Gioffrè ha mandato a Il Cittadino, sembra non partecipare più alla vita associativa dal 2009; siamo nel 2012 quindi più che dimettersi da una associazione che già, secondo le sue parole, non frequenta e da cui, immagino, si sia dimesso, doveva spiegare, casomai, il senso delle frequentazioni. Ecco, per questo non mi ritengo soddisfatto della risposta e la preoccupazione è quella di una sottovalutazione. Nostro malgrado, nel territorio cui appartengo, la provincia di Milano, la Lombardia, ci siamo resi conto di quanto sia pervasiva la presenza della criminalità organizzata e nella fattispecie della ‘ndrangheta e credo che ci debba essere il massimo della trasparenza per quanti hanno un ruolo all’interno delle istituzioni, il massimo della trasparenza per quanti hanno incarichi di responsabilità nella pubblica amministrazione e di quanti rappresentano il Governo.
Per questo io credo che il dottor Gioffrè dovrebbe dare risposte più esaustive rispetto a quelle che ha dato nella lettera al periodico Il cittadino e l’attenzione del Governo dovrebbe essere maggiore rispetto a quella che ha dimostrato nella risposta che lei ha avuto la cortesia di leggere.

 

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