Intervento in aula seduta del 17 novembre 2010 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO . Signor Presidente, colleghi deputati, rappresentanti del Governo, intendo utilizzare questi pochi minuti a disposizione per spiegare il senso dell’emendamento in oggetto di cui sono firmatario insieme al collega Misiani. Per farlo, utilizzo una parte della relazione della Direzione investigativa antimafia riguardo il primo semestre di quest’anno che è stata depositata oggi al Parlamento. Essa ci serve, infatti, per spiegare il contesto nel quale si inserisce la proposta dell’emendamento e, a nostro giudizio, la sua efficacia. Nella relazione si parla del fatto che nel nord Italia, soprattutto in Lombardia, ci sia una costante e progressiva evoluzione della ‘ndrangheta che è radicata da tempo su questi territori e interagisce con gli ambienti imprenditoriali lombardi. Come si legge nella relazione, la cosiddetta presenza in alcune aree lombarde di sodali e storiche famiglie della ‘ndrangheta ha influenzato la vita economica, sociale e politica Pag. 141 di questi luoghi. Sempre la relazione sottolinea il coinvolgimento di alcuni personaggi, rappresentati da pubblici amministratori locali e tecnici del settore, che, mantenendo fede a impegni assunti con talune significative componenti organicamente inserite nelle cosche, hanno agevolato l’assegnazione di appalti e innescato oblique vicende amministrative. Con questa strategia, favorita da una serie di fattori ambientali, si consolida la mafia imprenditrice calabrese che, con propri sfuggenti cartelli di imprese, si infiltra nel sistema degli appalti pubblici nel combinato settore del movimento terra e in alcuni segmenti dell’edilizia privata, come il multiforme compartimento che provvede alle cosiddette opere di urbanizzazione.
Sempre dalla stessa relazione della DIA sul primo semestre del 2010, appare chiaro che il risultato è un vero e proprio condizionamento ambientale da parte della ‘ndrangheta teso a modificare sensibilmente le normali dinamiche degli appalti, proiettando nel sistema legale illeciti proventi e ponendo le basi per ulteriori imprese criminali. E, allora, quello che segnala la Direzione investigativa antimafia sono i rischi per l’Expo 2015 e lo fa ricordando l’arresto di amministratori pubblici e imprenditori che collaborano con la ‘ndrangheta ; inoltre, la DIA mette sull’avviso per il futuro anche il Governo. Si rischia che l’associazione criminale si infiltri con successo negli appalti per l’Expo 2015 e, per evitarlo, occorre un razionale programma di prevenzione. Questo è quello che dice la Direzione investigativa antimafia nella relazione depositata al Parlamento.
Da questo punto di vista, voglio ricordare che è stato lo stesso Ministro Maroni, a gennaio di quest’anno, a Reggio Calabria, a parlare di un’attrazione fatale tra la ‘ndrangheta e l’Expo 2015. Mi sembra che questa relazione dimostri le preoccupazioni del Ministro e le preoccupazioni che noi tutti da tempo, in quest’Aula, abbiamo sollevato. La decisione presa dal Ministro è stata quella di istituire, presso la prefettura di Milano, la sezione specializzata del Comitato di vigilanza sulle grandi opere, come è stato fatto per l’Abruzzo. Bene, credo che sia stata una scelta giusta. Abbiamo detto, nel momento in cui è stata istituita, che era necessario il coinvolgimento immediato da subito della DIA e credo che questa relazione dimostri Pag. 142 come fosse necessario quell’ulteriore passaggio, ma soprattutto siamo andati a guardare il decreto del Ministro Maroni che istituisce questa sezione specializzata.
Pag. 143
Ebbene, questo decreto prevede una dotazione organica soltanto di otto persone per corrispondere a questo impegno di prevenzione. È evidente che non sono sufficienti. Non è sufficiente la dotazione di finanziamenti finora prevista e quindi il senso dell’emendamento è quello di aumentare gli stanziamenti e rendere effettivamente operativa questa struttura. Per questo vi è l’invito al sostegno del presente emendamento.
PRESIDENTE . Passiamo ai voti.
Ricordo che i relatori di minoranza hanno espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento Peluffo Tab. 8.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Onorevole Santolini, prego vada a votare, non si distragga o non si faccia distrarre. Onorevoli Garagnani. Sposetti, Ravetto, Pecorella… ha votato Sposetti? Onorevole Di Stanislao… Non riesce a votare, onorevole Vernetti? Perfetto.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 526
Votanti 522
Astenuti 4
Maggioranza 262
Hanno votato sì 240
Hanno votato no 282).