Expo, affonda l’antimafia di Maroni.

(da Il Sole 24 ore)

Tra venti giorni si apriranno i cantieri nel sito Expo con il primo intervento, quello per la rimozione delle interferenze. Un’operazione, quella dell’aesposizione universale, che nel suo complesso vale un paio di miliardi di europo a cui, come emerso più volte nei mesi scorsi, la criminalità organizzata guarda con interesse.

Con le mire di mafia e ‘ndrangheta, aveva annunciato il ministro degli interni Roberto Maroni a inizio 2010, si sarebbero dovute mettere in campo sostanzialmente due misure: un nucleo investigativo interforze (il Glicex) e le white list, cioè gli elenchi delle imprese non soggetti a rischio di inquinamento mafioso.

Ma mentre il gruppo interforze, formato da rappresentati di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Dia, ha preso forma e, assicurato dalla Prefettura di Milano, sta già svolgendo attività investigativa, le white list sono rimaste lettera morta.

Per l’attuazione delle stesse, infatti, è necessario un Dpcm attuativo che non è mai stato adottato.

Si potranno applicare – afferma Bruno Frattasi, coordinatore del Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere – le linee guida che abbiamo messo a punto e sono state pubblicate in gazzetta ufficiale il 19 aprile 2011……..

“Vinicio Peluffo – sono un’altra promessa non mantenuta del governo. Annunciate in pompa magna a gennaio 2010 da Maroni come la bomba atomica contro la criminalità organizata, in più di un anno e mezzo dopo sono ancora purtroppo solo parole al vento”……….