Peluffo presenta interrogazione al Governo per chiarire quali siano i motivi dei ritardi sui pagamenti dei contributi e per l’assegnazione delle frequenze alle TV locali.

INTERROGAZIONE IN COMMISSIONE

Al Ministro dello Sviluppo Economico, per sapere, premesso che:

 

il sostegno pubblico all’editoria è presente in moltissimi paesi avanzati e, in Italia, è una costante dall’epoca giolittiana. D’altra parte la stessa Unione Europea ha sempre sostenuto che il mercato da solo non è in grado di garantire il pluralismo e l’autonomia dell’informazione;

la legge 23 dicembre 1998, n. 448 e successive modificazioni e il Decreto Ministeriale 5 novembre 2004, n. 292 prevedono misure di sostegno per il settore televisivo locale, consistenti        in contributi che        vengono annualmente erogati dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla base di graduatorie regionali redatte (con riferimento ai dipendenti occupati e ai fatturati conseguiti dalle imprese televisive locali interessate) dai Corecom – Comitati Regionali per le Comunicazioni, a seguito di bando di gara        che lo stesso Ministero deve emanare entro il 31 gennaio di        ogni anno;

da notizie apparse sugli organi di stampa si apprende che a tutt’oggi il Ministero dello Sviluppo Economico non ha ancora provveduto alla pubblicazione del decreto di ripartizione tra i vari bacini di utenza degli stanziamenti relativi agli anni 2011 e 2010, che in assenza di un intervento del Governo  potrebbero rischiare la perenzione amministrativa;

a tutt’oggi non risulta emanato alcun bando relativo alle misure di sostegno per l’anno 2012, contrariamente a quanto previsto dal DM 5 novembre 2004 n. 292 nel quale sancisce all’art.1, comma 1 che i        termini        procedimentali        e        le        modalita’        di erogazione dei contributi         previsti       dall’articolo 45,         comma         3,         della        legge 23 dicembre 1998, n. 448, e successive modificazioni ed integrazioni, sono        specificati        nel      bando di concorso emanato dal Ministero delle comunicazioni, di seguito denominato «Ministero», entro il 31 gennaio di         ciascun         anno        e      pubblicato        nella        Gazzetta        Ufficiale        della Repubblica italiana;

sempre dagli organi di stampa si apprende, inoltre, che ancora non sono state pubblicate le graduatorie per la riassegnazione delle frequenze tv a quasi un mese dalla presentazione delle domande ai bandi di gara per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) e Campania, e che non è stato neppure fissato un termine entro il quale le graduatorie e i masterplan per le citate aree verranno emanate, quest’ultimi importanti perché conterranno i dati di tutti gli impianti delle tv locali oggetto di      cambiamento di frequenza o di spegnimento   .

 

Inutile rammentare che tali misure di sostegno hanno contribuito, negli anni, alla crescita e allo sviluppo delle imprese televisive locali in un ottica di promozione dell’informazione e valorizzazione di competenze, ad oggi si rammenta che le      tv      locali      in Italia sono oltre 600 e, insieme alle radio, raggiungono i circa 1500 operatori complessivi del settore; rappresentano una realtà industriale che non ha eguali in Europa, garantendo ogni giorno un’informazione legata al territorio, che offre accesso alle realtà produttive      locali   , a partire dalla piccola e media impresa, e che nonostante in questi anni sono state messe a dura prova oggi risultano comunque una realtà importante per il nostro paese;

nei giorni scorsi il sottosegretario Massimo Vari ha diramato una nota ritornando sui motivi del forte ritardo del Ministero nell’erogazione dei contributi alle Tv locali;

si chiede al ministro interrogato quali siano stati i motivi di tali ritardi nell’erogazione dei contributi alle Tv Locali e quali provvedimenti si intendono adottare;

quali siano i tempi per la riassegnazione delle tv locali nelle regioni sopraccitate, considerando che, in ogni caso, così come previsto dalla legge 13 dicembre 2010, n. 220,     la liberazione delle frequenze oggetto di dismissione      (canali 61-69 UHF) dovrà avvenire      entro il 31 dicembre 2012   ;

quali siano i tempi per l’emanazione di tali provvedimenti, ribadendo che ulteriori slittamenti        dei pagamenti dei contributi dovuti porterebbe a gravi conseguenze per l’intero settore delle TV Locali, già messo a dura prova dalla crisi del mercato pubblicitario.

 

PELUFFO, GENTILONI SILVERI, META