Sistema Fiere: Peluffo presenta risoluzione al Governo. (leggi testo)
Risoluzione in commissione
La X commissione
Premesso che
la crisi internazionale sta modificando strutturalmente il sistema fieristico, con una polarizzazione sulle manifestazioni di maggior successo e con nuovi modelli in molti ambiti dell’arena competitiva;
le imprese considerano le fiere, e più in generale il sistema fieristico italiano, come uno strumento efficace per il business, motore di politica industriale e volano per l’economia del territorio. Per crescere, le fiere italiane devono però internazionalizzarsi, aumentare la propria competitività globale e rafforzare gli strumenti di comunicazione e l’integrazione con i nuovi media. È quanto emerge dallo studio Gli italiani e le fiere realizzato dall’ Istituto si ricerca IPSO di Renato Mannheimer e promosso da Fondazione Fiera di Milano presentato il 26 marzo scorso al forum dal titolo: “ Le fiere negli anni 2.0 tra internazionalizzazione e sviluppo dei territori”;
la legge costituzionale del 18 ottobre 2001, n° 3, di modifica del Titolo V della Costituzione, attribuisce la competenza esclusiva in materia fieristica alle Regioni e alle Province Autonome, l’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 che prevede la possibilità per governo e regioni di concludere in sede di Conferenza Stato-Regioni accordi, al fine di coordinare l’esercizio delle rispettive competenze e svolgere attività di interesse comune;
il sistema italiano di supporto all’internazionalizzazione delle imprese è governato dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), depositario dei compiti di indirizzo e coordinamento della politica nazionale in materia di rapporti economici con l’estero. Attraverso la Direzione Generale per le Politiche di Internazionalizzazione e la Promozione degli scambi, il Ministero agisce al fine di accrescere il grado di internazionalizzazione delle aziende mettendo in campo strumenti di carattere promozionale e finanziario per accompagnarne la proiezione sui mercati internazionali, strategie promozionali di sostegno al made in Italy, facilitazioni per i processi di internazionalizzazione, collegamenti con le Università ed i centri di ricerca, risorse pubbliche nei settori e nelle aree geografiche dal maggior potenziale;
Il MISE, stabilisce annualmente l’ammontare delle risorse necessarie all’attuazione delle Linee direttrici della promotion pubblica.
Le esperienze all’estero puntano su modelli nei quali i governi vedono nel sistema delle fiere l’elemento principale delle politiche economiche e di promozione
Molti governi hanno dimostrato crescente attenzione per le performance dell’export dei propri paesi, e un costante interesse per i contributi che forniscono le piccole e medie imprese per le loro economie. Queste considerazioni hanno innescato un forte interesse nel settore dei servizi di supporto delle export dedicati alle piccole e medie imprese (PMI) e hanno generato riflessioni su come fornire tali servizi in modo efficiente ed efficace. La Germania ad esempio ha da molto tempo un programma di sostegno alle esportazioni a favore delle PMI. Il programma è caratterizzato dal coinvolgimento di molteplici attori del settore pubblico e del privato. Il supporto alla partecipazione a manifestazioni fieristiche ne è una componente importante, ma ci sono anche informazioni e servizi di consulenza e strumenti per facilitare finanziamenti alle esportazioni e delle assicurazioni.
Il sistema fieristico italiano ha sofferto indubbiamente della crisi internazionale e ha un quadro competitivo interno molto acceso che rischia di portare più svantaggi che benefici al sistema. In questo quadro si suggerisce che le fiere possano essere strumenti di politica industriale a livello nazionale particolarmente efficaci.
Le fiere potrebbero essere soggetto attuatore delle politiche di incentivo, svolgendo un ruolo importante su tre linee forti: come strumento a sostegno delle imprese e delle politiche industriali, l’internazionalizzazione e lo sviluppo dei territori.
Impegna il Governo
a dare pronta attuazione al rilancio dell’ICE (Istituto Nazionale per il Commercio Estero), come dichiarato dallo stesso Ministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera in occasione dell’incontro “l’Italia nell’economia internazionale” tenutosi il 19 Luglio presso la sede dell’Agenzia per la promozione all’esterno e l’internazionalizzazione delle imprese italiane;
a promuovere o comunque supportare attraverso provvedimenti volti ad un concreto sostegno normativo e finanziario del sistema fieristico italiano;
a ridefinire, nelle tradizionali attività di promozione dell’export azioni di accompagnamento di gruppi di aziende alle fiere esistenti nei diversi paesi, i governi più lungimiranti come abbiamo visto anche dai modelli citati hanno affiancato lo sviluppo internazionale del proprio sistema fieristico, cogliendo così due grandi obiettivi: l’internazionalizzazione delle imprese e l’internazionalizzazione degli operatori fieristici;
a promuovere azioni che migliorino la comunicazione all’esterno, attraverso politiche innovative che sfruttino al meglio l’utilizzo dei nuovi media;
a destinare maggiori risorse economiche a questo settore, che è stato ridotto a 33 milioni di euro nel 2011 (mentre in Germania è passato da 197 a 252 milioni di euro tra il 2008 e il 2011);
ad assumere ogni altra iniziativa utile per il rilancio di un settore da molti considerato strategico per l’economia del paese.
On Vinicio Peluffo