Camera dei Deputati 21/11/2011 – Resoconto dibattito su interpellanza urgente Franco Tosi Spa.

PRESIDENTE. Passiamo all’interpellanza urgente [omissis] concernente iniziative per garantire il mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali della società Franco Tosi meccanica Spa. [omissis]

Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, ha facoltà di rispondere.

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, la situazione della Franco Tosi meccanica è all’attenzione del Ministero da diverso tempo: ne abbiamo seguito la situazione di crisi e abbiamo anche sollecitato, a suo tempo, iniziative che consentissero, appunto, di sbloccarla.

In data 18 giugno 2013 è stato depositato, infine, ricorso per il fallimento della società in oggetto. Il tribunale di Milano ha convocato per il 17 luglio il Ministero dello sviluppo economico per l’udienza per la dichiarazione d’insolvenza; poi, l’udienza è stata spostata al 24 luglio. Taglio un pochino su questa ricostruzione che, comunque, gli interpellanti potranno trovare depositata.Pag. 121

In data 25 luglio 2013 – come già ricordava l’onorevole Cimbro –, il tribunale di Milano ha dichiarato lo stato d’insolvenza della società Franco Tosi meccanica, nominando giudice delegato il dottor Filippo d’Aquino e commissario giudiziale l’avvocato Gian Paolo Barazzoni. Il 13 settembre, a seguito di richiesta di proroga, è pervenuta al Ministero la relazione del commissario giudiziale, che è stata, poi, integrata ulteriormente in seguito a rilevanti eventi verificatisi nel frattempo. In effetti – come ricordava l’interpellante –, sono pervenute nelle more le offerte per l’affitto dell’azienda da parte dei soggetti che avevano manifestato interesse; le stesse offerte sono state successivamente «omogeneizzate» in data 23 settembre in modo da poterle comparare.

Secondo il termine imposto dall’articolo 29 del decreto legislativo n. 270 del 1999 (cioè dieci giorni), il Ministero dello sviluppo economico ha depositato in data 23 settembre il proprio parere sulla relazione predisposta dall’avvocato Barazzoni.

Il 28 settembre, il tribunale ha disposto l’apertura della procedura di amministrazione straordinaria. Qui si è determinata una novità importante, come ricordava l’interpellante, in quanto il tribunale rilevava i presupposti per il riequilibrio dell’azienda, pur in pendenza dell’esito della procedura di affitto avviata.

Il Ministro dello sviluppo economico ha nominato, in data 16 ottobre, il dottor Andrea Lolli quale commissario straordinario della procedura Franco Tosi Meccanica. Come sappiamo, a termini di legge, il commissario è chiamato a depositare, entro sessanta giorni dalla data di apertura della procedura di amministrazione straordinaria, un programma che preveda uno dei due indirizzi alternativi previsti dalla normativa, ossia o la cessione o la sua ristrutturazione.

Risulta al Ministero che il commissario, dopo aver incontrato il commissario giudiziale e il giudice delegato, ha incontrato le organizzazioni sindacali, al fine di aggiornarle sullo stato evolutivo della procedura.

Dopo aver analizzato il percorso delineato dal bando, finalizzato all’affitto dell’azienda, il commissario straordinario ha incontrato tutti coloro che hanno manifestato interesse in detta procedura. Parallelamente, il dottor Lolli si è attivato per richiedere la concessione della garanzia del Tesoro ed ha affidato incarico per stimare il valore dell’azienda.

È stato, inoltre, dato incarico di individuare e predisporre le attività necessarie alla messa in sicurezza degli immobili e degli impianti, per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Il Commissario sta predisponendo un programma di cessione del complesso aziendale, in contatto con il Ministero, avuto, in particolare, riguardo alle iniziative da assumere anche in via di urgenza, ove indispensabili.

Da questo punto di vista le ultime notizie citate dall’onorevole Cimbro, sono oggetto in questo momento di verifica, potrebbero rientrare appunto nelle iniziative da assumere in via d’urgenza dove però l’obbiettivo comunque rimane quello del programma di cessione del complesso aziendale. Infine, per quanto riguarda l’occupazione, è stata richiesta la CIGS, in data 25 luglio, per la totalità dei dipendenti. Attualmente i dipendenti in cassa integrazione oscillano tra 240 e 250 unità.

È impegno del Governo garantire la cassa integrazione ai dipendenti della Franco Tosi, quindi mettere in sicurezza e lavoratori, e contemporaneamente, procedere con il commissario alle verifiche necessarie per accelerare al massimo le operazioni di cessione dell’azienda.

PRESIDENTE. L’onorevole Peluffo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta all’interpellanza Cimbro n. 2-00289, di cui è cofirmatario.

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Signor Presidente, colleghi deputati, rappresentanti del Governo, credo innanzitutto che l’interpellanza a prima firma Eleonora Cimbro dimostri, ancora una volta, l’attenzione di quest’Aula e del Parlamento italiano per la crisi che riguarda la Franco Tosi.

Peraltro, nel corso di questi mesi ci sono stati anche altri colleghi che se sono occupati con atti di sindacato ispettivo, Pag. 123come il collega Daniele Farina con un’interrogazione – come ha ricordato prima Eleonora Cimbro – e altri colleghi, come Franco Monaco, che appartiene al gruppo del Partito Democratico, e anche il collega Paolo Alli, del gruppo del Popolo della Libertà.

Io voglio innanzitutto ringraziare per la risposta il sottosegretario De Vincenti e voglio dare atto al Governo, al Ministero dello sviluppo economico per l’ attenzione con cui ha seguito costantemente l’evolversi della crisi della Franco Tosi, e per il lavoro che è stato fatto in maniera preziosa anche dai funzionari che hanno seguito il tavolo.

La vicenda è oggetto di iniziative nel territorio di Legnano, e non solo, da parte delle organizzazioni sindacali, rispetto alla crisi dell’azienda, e di impegno dell’amministrazione comunale, a partire dal sindaco di Legnano, Centinaio, e devo dire, da questo punto di vista, anche dal complesso del consiglio comunale che mesi fa ha tenuto un consiglio comunale aperto con i vertici anche della Gammon rispetto al futuro della Franco Tosi.

L’attenzione che è dedicata a questa crisi aziendale riguarda innanzitutto il rilievo che ha questa azienda nel territorio; è legata alla storia di questa azienda che, come ha ricordato prima l’onorevole Cimbro, è stata fondata nel 1881.

Da questo punto di vista quella della Franco Tosi è davvero una vicenda che ha molto a che fare con il tessuto produttivo del nostro Paese, a quello che è accaduto a questo nostro Paese: negli anni Settanta, che era il periodo di maggiore sviluppo, la Franco Tosi impiegava circa seimila lavoratori e nel corso degli anni successivi stringeva collaborazioni con aziende americane come la Westinghouse Electric Corporation e la Combustion Engineering Company per allargare il proprio ambito di lavoro e allargare la propria rete commerciale. Negli anni Novanta, in un periodo di ristrutturazione dell’industria, il gruppo era stato accusato dalla Ansaldo, gruppo Finmeccanica, e nell’estate del 2000 il gruppo Casti aveva acquistato l’azienda da Finmeccanica prendendo quindi il nome di Franco Tosi meccanica.

Ad oggi la potenza installata – lo ricordo per dire di cosa stiamo parlando – nel mondo grazie ai componenti e alle macchine prodotti dalla Franco Tosi ammonta a circa 75 Pag. 124gigawatt. Nel giugno 2009 la Franco Tosi veniva acquistata dalla società indiana Gammon, specializzata in opere civili. Il 25 luglio, come è stato ricordato da Eleonora Cimbro e dal sottosegretario, il tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato lo stato di insolvenza dell’azienda.

Questa è la storia e la vicenda della Franco Tosi, che è una storia che ha molto a che fare con quello che è lo stato del nostro sistema produttivo. Ma è così importante la vicenda della Franco Tosi in merito al passato di così rilievo o è importante per il futuro industriale ? Il nostro convincimento è che sia di tale rilievo per il futuro che l’azienda ha davanti a sé, e da questo punto di vista basterebbe anche solo leggere le dichiarazioni delle società che hanno partecipato al bando internazionale, come per esempio la Patel Engineering e Tecnomeccanica. Cito soltanto queste due perché sono le due aziende che nel territorio hanno incontrato l’amministrazione comunale, hanno incontrato le organizzazioni sindacali, si sono confrontate con la stampa e hanno parlato del tipo di investimento che intendono e hanno parlato della possibilità di sviluppo che ha di fronte a sé Franco Tosi, proprio per il valore del marchio Franco Tosi, che continua ad essere riconosciuto a livello internazionale, per il capitale umano dell’azienda Franco Tosi con i 396 dipendenti, sapendo che questa azienda ha sul percorso per ricostruirsi un futuro alcuni macigni imponenti.

Il primo è quello del debito, che è stato accertato il 25 luglio in 192 milioni di euro, che riguardano esposizioni nei confronti del fisco, delle banche e dei fornitori; e soprattutto l’altro macigno è quello della riduzione delle commesse in questi due anni di incertezza. Da questo punto di vista, allora, è fondamentale in questa vicenda il fattore tempo, perché è una crisi che si trascina da anni e perché questa crisi sta comportando una perdita di quote di mercato al di sotto delle quali non c’è possibilità di recupero e di capacità competitiva. Peraltro, erano le stesse organizzazioni sindacali che, in una nota, usavano termini, da questo punto di vista, molto netti. Dicevano che non c’è più altro tempo da perdere e che a questo punto diventa fondamentale procedere in tempi rapidissimi per garantire un futuro all’azienda.

Voglio aggiungere, perché è stato oggetto anche nelle pagine dei quotidiani locali, di alcune polemiche che hanno riguardato alcuni dei soggetti coinvolti nel bando di gara internazionale, che hanno fatto riferimento, a loro giudizio, su una trasparenza delle procedure di gara che non è stata garantita fino in fondo: hanno parlato in qualche modo di un esito scontato ed hanno adombrato il rischio di un tentativo di favorire l’italianità. Ecco, io credo che sia importante ribadire, come hanno fatto le organizzazioni sindacali, come hanno fatto tutti i soggetti e come vogliamo fare anche noi, che l’obiettivo è quello di favorire l’offerta più congrua. Il punto non è cercare una fantomatica italianità, il punto è guardare l’offerta che sia industrialmente più robusta, che sia fatta da un’azienda finanziariamente sana e che garantisca un futuro industriale alla Franco Tosi.

Da questo punto di vista, allora, è giusto ricordare, come è stato fatto, che a settembre il bando di gara faceva riferimento all’affitto del ramo d’azienda produttivo, pensando quindi poi ad un ruolo di traghettamento fino all’estate 2014 del commissario e a un nuovo bando di gara, non d’affitto, ma d’acquisto. Ieri, nel comunicato cui ha fatto riferimento l’onorevole Cimbro, in relazione all’incontro che la FIOM ha avuto con il commissario straordinario, si parla – è un’ipotesi – di una gara d’affitto perfezionata entro il 31 dicembre di quest’anno della durata di un anno, con un bando per la cessione, entro marzo-aprile 2014, e la vendita a partire dal 1o gennaio 2015. Credo che da questo punto di vista questa sia l’ipotesi migliore proprio per affrontare il fattore tempo di cui parlavamo prima, sapendo che il fattore tempo in questo momento è centrale.

Per questo e per il fatto che nella risposta del Governo il sottosegretario De Vincenti abbia dato garanzie rispetto alla cassa integrazione e abbia detto che questa ipotesi è oggetto di verifica da parte del Governo ci fa ritenere e dichiarare soddisfatti per la risposta ottenuta.