“Metro 4: Montecitorio ha concesso più tempo a Milano per il patto sui soldi privati”

(da Il Giorno) – Ieri lo hanno fatto capire anche il presidente della Regione, Roberto Maroni, e il presidente di Metropolitana Milanese, Giovanni Valotti: la realizzazione, entro l’Expo, della minitratta Forlanini della linea 4 della metropolitana è in forte dubbio. Non proprio dichiarazioni-bomba, quelle rilasciate ieri dal governatore e da Valotti: già da mesi si è infatti capito che il rispetto delle tempistiche è missione quasi proibitiva benché nell’agenda del 2015 ci siano ormai solo due stazioni della M4, quelle che dovrebbero collegare lo scalo ferroviario Forlanini all’aeroporto di Linate. Ma è significativo che col passare dei giorni le indiscrezioni smettano di essere tali. Solo qualche giorno fa, anche Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, aveva fatto sapere che il piano B è già pronto: in assenza delle due stazioni della metropolitana, i collegamenti saranno garantiti tramite bus navetta. Proprio come ribadito ieri da Valotti. A riaprire la questione, sia pur indirettamente, è stato però Maroni. Indispettito per l’allarme sui ritardi in cui verserebbero le opere Expo lanciato solo 24 ore prima dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il governatore ha fatto sapere «che le infrastrutture si faranno tutte, tranne, forse, la metropolitana per Linate». Ecco, appunto. L’ultima parola non è ancora detta. Ma solo rimandata. Lunedì in Regione si terrà, infatti, il sottotavolo sulle opere, convocato già da settimane: è allora che sarà deciso se insistere sul progetto della minitratta della metropolitana 4 o se abbandonarlo. Più plausibile la seconda opzione.

Nel frattempo a Roma si è compiuto un passaggio fondamentale proprio per le sorti della tormentata metropolitana milanese. La Camera dei Deputati ha infatti approvato il «decreto Destinazione Italia» recependo nel testo del provvedimento l’emendamento voluto dal Comune e formalmente presentato dal deputato Pd, Vinicio Peluffo. È l’emendamento che concede a Palazzo Marino più tempo per sottoscrivere l’accordo con le banche sui finanziamenti privati alla nuova metropolitana: un accordo da 512 milioni. In origine il decreto stabiliva che il Comune dovesse sottoscriverlo entro il 30 giugno 2014, pena la perdita dei 172,2 milioni di euro concessi allo stesso Comune dal Cipe per coprire i costi extra generatisi dalla ritardata apertura dei cantieri. Ora il termine è slittato al 31 dicembre 2014. Tutto risolto? Non proprio. È necessario che la delibera del Cipe sia pubblicata in Gazzetta Ufficiale perché quei 172,2 milioni possano arrivare nelle casse di Palazzo Marino. Ma della pubblicazione non c’è ancora notizia. E secondo alcuni la mancata pubblicazione è dovuta al fatto che la minitratta non si farà entro l’Expo. Certo è che lo stesso decreto Destinazione Italia penalizza già la M4 per 42 milioni: soldi, questi, dirottati sulla Zara-Expo.
di Giambattista Anastasio