“Museo Alfa, appello ai ministri. Il Pd presenta un’interpellanza per il rilancio di Arese”
(da Il Giorno) – Questa volta a mobilitarsi per la riapertura del Museo storico dell’Alfa Romeo di Arese è il Partito democratico, quello dei grandi nomi. Non potevano mancare. Chiuso dalla Fiat nel 2011 il Museo non è mai stato riaperto. La sua chiusura da ormai più di tre anni è inaccettabile per gli appassionati e uno spreco per le amministrazioni del territorio. Basti pensare che nel 2010 questo patrimonio artistico e ingegneristico del made in Italy è stata visitato da 24mila appassionati, molti dei quali stranieri.
Le voci che ne chiedono la riapertura arrivano alla Fiat da tutto il mondo. La chiedono i club di alfisti nazionali e internazionali; i sindaci dell’area e quelli della Città dei motori, parlamentari, cittadini e politici. E l’ultimo appello, in ordine di tempo, è partito da Roma, alla Camera dei Deputati dove è stata depositata un’interpellanza urgente. I destinatari sono Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo e Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. A presentarla ha pensato il deputato vimercatese Roberto Rampi, e tra i primi firmatari ci sono la bollatese Eleonora Cimbro e il rhodense Vinicio Peluffo. A lui si sono affiancati, come cofirmatari, importanti “big” del Pd nazionale, tra i quali Pier Luigi Bersani, Alessia Mosca, Alessandra Moretti, Davide Faraone, Giovanni Cuperlo, Carlo Dell’Aringa. L’interpellanza chiede ai ministri di individuare al più presto le soluzioni per la riapertura del Museo in tempo per Expo 2015. Nel documento si ricordano alcuni fondamentali, a partire dalla volontà delle amministrazioni comunali di «ottenerne una riapertura, come confermano i Comuni di Arese e Rho». «La riapertura del Museo potrebbe essere una grande occasione per rilanciare la tradizione industriale del made in Italy, oltre a rappresentare il potenziale volano della riqualificazione dell’area ex Alfa Romeo, intorno alla quale ricostruire un nuovo e virtuoso sistema territoriale», si legge nel documento. «La Fiat si è dichiarata assolutamente disponibile», scrivono i deputati. Fra i nodi da sciogliere la vendita di alcuni modelli unici posti sotto vincolo richiesta dal Lingotto per coprire i costi necessari alla riqualificazione del sito, ma respinta dalla Soprintendenza.
di Monica Guerci