La riforma della #Pa
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Con 253 sì, 93 no e 5 astenuti, l’Aula della Camera ha dato il via libera al disegno di legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione. Finalmente abbiamo un Paese più semplice. E’ una riforma pensata per dare risposte a 60 milioni di cittadini e mai a un unico settore. Con tutti gli interventi normativi rivolti ai cittadini, anche quelli che incidono sull’organizzazione della dirigenza, perché è evidente che se il motore della pubblica amministrazione funziona in modo efficiente, e dando il giusto spazio al merito di ognuno e al fare andare ogni persona al posto giusto per quelle che sono le sue caratteristiche e i punti di forza, arriva meglio il servizio ai cittadini. Ora il testo passa al Senato, poi saranno necessari i decreti legislativi.
Queste in sintesi le norme:
- Una rivoluzione digitale nell’erogazione dei servizi. Un diritto dei cittadini diventa un dovere per le amministrazioni. Basta un click per richiedere e ricevere documenti. Accesso a qualunque servizio online con un solo Pin.
- Silenzio assenso tra le amministrazioni e con i cittadini. Stop ai ritardi sulle richieste. Regole certe per avviare un’attività.
- Trasparenza: la migliore politica contro la corruzione a costo zero. Si sciolgono i nodi della burocrazia: risparmio, qualità dei servizi, controllo sociale contro il malaffare.
- Riorganizzazione dell’Amministrazione dello Stato: politiche pubbliche più coordinate e valutazioni per decisioni più rapide. Eliminazione delle duplicazioni, forme più snelle di funzionamento. Gestione associata dei servizi delle Forze di Polizia. Accorpati PRA e Motorizzazioni (documento unico di circolazione e proprietà dei veicoli)
- Riforma delle Camere di commercio: nuova mission e più efficienza. Più sostegno concreto alle imprese. Costi ridotti grazie ad una razionalizzazione della presenza sul territorio (riduzione da 105 ad un massimo di 60 Camere in tutta Italia).
- Enti di ricerca pubblici più efficienti ed europei: meno burocrazia per la ricerca, maggiore flessibilità nella gestione delle risorse, regole più semplici. Definizione del ruolo dei ricercatori nel rispetto della Carta europea.
- Maggiore flessibilità organizzativaper garantire una migliore conciliazione tra vita e lavoro. Incentivi per modelli organizzativi che favoriscano il lavoro remoto, lo smart-working e il co-working.
- Forte riduzione del numero delle Società Partecipate: razionalizzazione del sistema delle partecipazioni pubbliche. Rafforzamento dei criteri pubblicistici nella gestione: tetto alle retribuzioni e trasparenza.
- Organizzazione e gestione dei servizi pubblici: incentivi e premi a enti locali che scelgono di aggregare attività di gestione per favorire efficienza e risparmio. Tariffari che tengano conto di produttività per ridurre aggravio su cittadini e imprese. Maggiore trasparenza nei contratti di servizio. Strumenti di rilevazione e obbligo di standard di qualità nazionali.