TESTO INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE: in merito al tribunale di Rho.
Al Ministro della Giustizia
Per sapere, premesso che:
Il Decreto Legislativo 19 febbraio 1998, n. 51 all’ Art. 15 Istituisce le sezioni distaccate di tribunale come dalle tabelle A e B dell’art. 16 dello stesso, tra cui la sede distaccata di Rho competente per 13 comuni;
la Legge 5 maggio 1999, n. 155 “Delega al Governo per l’istituzione di nuovi tribunali e per la revisione dei circondari di Milano, Roma, Napoli, Palermo”,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 128 del 3 giugno 1999, con la finalità di decongestionare il carico di lavoro dei tribunali delle Aree metropolitane, nel quale era prevista la possibilità di elevare a tribunali due sezioni distaccate e ridefinire, se necessario, i confini dei circondari limitrofi ricomprendendo in essi territori appartenenti ai tribunali da decongestionare e così il decreto legislativo 491/1999 aggiungeva altri comuni alla sezione distaccata di Rho arrivando oggi ad essere competente per 24 Comuni;
sulla “Delega al Governo per la revisione dei circondari di Torino, Milano, Roma, Napoli e Palermo” il Consiglio Superiore della Magistratura emanava un parere che sul tribunale di Milano diceva: “Il criterio indicato nella precedente legge delega – quello cioè di elevare a sede di tribunale almeno una delle sezioni distaccate attribuendo ad essa porzioni significative del bacino di utenza del tribunale del capoluogo – risulterebbe appropriato ed adeguato alla situazione del
tribunale di Milano, in considerazione della particolare tipologia di aggregazione urbana di quel circondario. Così operando, infatti, sarebbe sicuramente possibile ottenere risultati significativi, mentre è chiaro che gli stessi potrebbero ora essere ulteriormente migliorati potendo far congiuntamente ricorso anche al criterio previsto dalla lettera b) dell’articolo 1 in esame (ridefinizione dei confini dei circondari limitrofi)”;
la sezione distaccata di Rho comprende 24 una popolazione residente al 1 gennaio 2010 di 304.698 persone, popolazione straniera residente 19.385 persone e 22.748 imprese attive al 30 giugno 2010;
il numero complessivo di procedimenti civili pendenti nella sezione distaccata di rho alla fine del 2009 era di 2414 e il numero di procedimenti civili pendenti alla fine del 2010 era di 2298, quanto alle sopravvenienze per il 2010, le cause iscritte sono state n. 3105 di cui n. 830 ordinarie, n. 12 per appello avverso sentenze del Giudice di Pace, n. 26 convalide di sfratto per finita locazione, n. 501 convalide di sfratto per morosità, n. 36 ricorsi ex art. 447bis c.p.c, n. 1524 ricorsi per decreto ingiuntivo, n. 79 ricorsi per accertamento tecnici preventivo, n. 52 ricorsi cautelari, n. 30 ricorsi per procedimento sommario ex art. 702bis c.p.c, n. 4 per denuncia di nuova opera, n. 11 per reintegra e manutenzione nel possesso;
all’ inaugurazione dell’anno giudiziario 2011 il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di milano avv. Paolo Giuggioli nella sua relazione indicava come problema principale rispetto alle pendenze la scopertura d’organico che, a livello nazionale, rappresentano oltre il 12% del ruolo della magistratura ordinaria e che a Milano costituiscono fonte di inefficienza del sistema giudiziario: tanto per il Tribunale quanto per la Corte d’Appello, in base ai dati pubblicati sul sito internet del Consiglio Superiore della Magistratura, i posti dell’organico non coperti sono prossimi al 19%;
nella relazione la dott.ssa Livia Pomodoro, sull’attività svolta nel periodo 1 luglio 2009 – 30 giugno 2010, diceva: “I dati statistici (ultimo dato disponibile 2008) di livello provinciale mostrano che Milano, paragonata alle altre maggiori aree metropolitane, presenta il più alto numero di delitti denunciati in Italia a livello provinciale, oltre 280 mila. L’intenso traffico veicolare determina inoltre il maggior numero in Italia di omicidi colposi derivanti da incidenti stradali (103 nel
2008), ma anche di furti di auto in sosta (31.492), più che in tutto il Lazio e la Campania complessivamente considerati3. Milano è inoltre al secondo posto in Italia per numero di rapine (5.508) e per reati connessi alla normativa sugli stupefacenti (2.567), superata nello stesso periodo soltanto da Napoli e Roma. Volumi di rilevante entità riguardano ovviamente anche l’ambito civile, con particolare riferimento alle tematiche connesse alla famiglia (es. le cause di separazione e divorzio), sia – in ragione della posizione economica dell’area del milanese – al mondo del lavoro e dell’impresa” e ancora: “In estrema sintesi il Tribunale mostra performance accettabili per quanto riguarda i procedimenti penali. In quest’ultimo settore, i significativi sforzi per contenere i tempi di definizione del contenzioso, hanno permesso ai giudici di fare fronte alla crescita della domanda derivante da una congiuntura economica di particolare gravità, ma non ancora di ridurre in maniera significativa lo stock di arretrato, per affrontare il quale sono necessarie risorse e mezzi ancora non disponibili.”;
nella relazione della DNA la dott.ssa Anna Capena a riaffermato lo strapotere della Ndrangheta che nel Milanese si è rafforzata accumulando negli anni ingenti quantità di denaro che gli ha dato la possibilità di acquisire imprese senza dover ricorrere al credito bancario e “Dal complesso delle indagini infatti è emerso che la Ndrangheta in Lombardia, si è diffusa attraverso un fenomeno di espansione su un nuovo territorio, una vera e propria “colonizzazione” che ha visto riprodursi una struttura criminale che nel tempo si è radicata con un certo grado di indipendenza dalla casa madre, con la quale continua a mantenere legami e rapporti molto stretti” e riguardo al territorio di riferimento la dott.ssa Capena affermava “dal complesso delle indagini infatti è emerso che la Ndrangheta in Lombardia, si è diffusa attraverso un fenomeno di espansione su un nuovo territorio, una vera e propria “colonizzazione” che ha visto riprodursi una struttura criminale che nel tempo si è radicata con un certo grado di indipendenza dalla casa madre, con la quale continua a mantenere legami e rapporti molto stretti;
nella stampa è apparsa la notizia della proposta del Presidente del Tribunale di Milano, dott.ssa Livia Pomodoro, di trasferire nel capoluogo la maggior parte delle cause di competenza delle sezioni distaccate di Rho, Cassano D’Adda e Legnano;
il trasferimento delle cause a Milano significherebbe svuotare le sezioni distaccate e andare verso la chiusura di strutture importanti per un ampio territorio e un bacino d’utenza superiore a quello di molti altri Tribunali, chiusura sostanziale ma non formale;
trasferire o spostare le cause per risolvere il problema, non è una soluzione anzi si rischia di aggravare la situazione del tribunale di Milano e delle difficoltà conseguenti della popolazione ricadente nelle sezioni distaccate, tra l’altro, ad esempio, nella sezione distaccata di Rho per un processo civile i tempi sono decisamente più brevi di quelli che si svolgono a Milano questo dovrebbe essere indice importante di buona organizzazione e buon servizio per la popolazione residente;
se corrispondono al vero le notizie in merito al trasferimento delle cause a Milano quali iniziative urgenti intenda intraprendere affinchè sia fermata l’ipotesi di riorganizzazione del Presidente del Tribunale di Milano dott.ssa Livia Pomodoro che porterebbe alla chiusura delle sezioni distaccate e per gli utenti solo disservizi;
quali iniziative intenda intraprendere affinchè i posti d’organico vacanti, che ammontano al 19%, siano immediatamente coperti.
On. Vinicio PELUFFO