Presentata interrogazione al Ministro dell’Interno per chiedere se sono state attivate le famose White List.

Interrogazione a risposta orale

Al Ministro dell’Interno

Per sapere, premesso che:

nei giorni scorsi si è appreso da alcuni organi d’informazione che la Guardia di Finanza ha fatto visita nella sede di Metropolitana Milanese, al centro dell’interesse dei magistrati la gara per l’affidamento dei lavori di ripulitura dell’area destinata all’esposizione;

nei giorni scorsi è apparsa la notizia che sul primo appalto di Expo 2015, quello per la “rimozione delle interferenze” sull’area di Rho-Pero, la Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di turbativa d’asta;

i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria si sono presentati nella sede di Metropolitana Milanese con un decreto di esibizione firmato dai pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, del pool specializzato in reati contro la pubblica amministrazione guidato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, e hanno chiesto copia di tutta la documentazione relativa alla gara; subito dopo la società ha voluto precisare che:” ”Metropolitana milanese in merito alla gara riguardante la rimozione per le interferenze nel terreno dove si svolgera’ l’Expo ha solo fornito supporto tecnico alla societa’. La stazione appaltante e’ Expo spa. Noi stiamo preparando tutta la documentazione che ci e’ stata richiesta dagli inquirenti”.

l’interesse degli investigatori, come risulta dalla stampa, sarebbe quello di capire se l’appalto, il primo e unico svolto per l’Esposizione del 2015, sia stato assegnato – lo scorso ottobre – in maniera regolare; il procedimento in questione, nel quale risulterebbero indagati anche funzionari pubblici, è nato dalle dichiarazioni dell’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, coinvolto nell’inchiesta che ha portato in carcere a novembre l’ex assessore regionale Franco Nicoli Cristiani, all’epoca vicepresidente del consiglio Regionale della Lombardia;

secondo quanto risulta, Locatelli avrebbe pagato al politico Pdl una tangente da centomila euro, attraverso l’intermediazione del funzionario dell’Arpa Giuseppe Rotondaro per sbloccare il progetto di una discarica di amianto nel Cremonese, successivamente nei suoi interrogatori Locatelli avrebbe fatto cenno anche a presunte irregolarità nella gara da 97 milioni per la pulizia e lo sgombero dell’area di Rho-Pero;

l’ipotesi della procura disegnerebbe un “cartello” di imprese che si spartisce gli appalti pubblici concordando offerte e strategie, la Locatelli Lavori spa partecipò alla gara e arrivò terza (con un ribasso del 41,341 per cento) preceduta dal gruppo pugliese Dec dei fratelli De Gennaro (che offrirono un ribasso del 42,357 per cento) già arrestati, precedentemente per tangenti a Bari;

a vincere l’appalto è stata la cooperativa Cmc (Cooperativa muratori e cementisti) di Ravenna, con un ribasso vicinissimo a quello dei De Gennaro (pari al 42,83 per cento) e un’offerta di 65 milioni;

la «soglia di anomalia» stabilita dalla società Expo 2015 consente ribassi fino al 38,396%;

la procura sospetta che l’accordo sia stato favorito da fughe di notizie – in Comune, Expo 2015 o Mm – su elementi della gara che dovevano restare riservati, per questo, non viene escluso che siano state pagate tangenti, e che per questo emergano gli estremi per contestare il reato di corruzione a qualche indagato;

nell’elenco delle società in sub-appalto risultano il Consorzio Stabile Litta, il cui vicepresidente Nicola Di Rosario, è indagato con quattro imprenditori del settore florovivaistico per una tangente di 30.000 euro al consigliere regionale Pdl Giammario, per un appalto sul verde pubblico in Brianza; lo stesso dirigente, che nell’area della Fiera di Rho ha avuto l’appalto per un parco di 24.000 metri quadri, è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta per pilotare gli appalti insieme a 18 imprenditori dello stesso settore»; ci sono inoltre «Engeco srl, coinvolta in un episodio di corruzione di funzionari dell’Anas, per eludere le normali procedure di gara per l’appalto di lavori sulla Statale 340 in provincia di Como, il cui processo penale si è concluso nel 2005 e la Omegna Scavi di Scaramozza, che fa parte dell’Ati Elios, sembra risulti indagata per scavi e trasporto di rifiuti senza autorizzazioni in un cantiere in provincia di Verbania;

il 13 febbraio 2012 in Prefettura, alla presenza del Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, il prefetto Gian Valerio Lombardi e l’amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, è stato firmato il “Protocollo di legalità per il contrasto ai fenomeni di infiltrazione criminale negli appalti concernenti le opere essenziali” dell’evento, la cosiddetta “White list”;

nelle dichiarazioni risultava, dalla stampa, che la società avrebbe collaborato con la Prefettura nel controllo dei contratti di appalto e subappalto (quelli più esposti al rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata), dell’impiego di manodopera, della provenienza dei flussi di denaro e sarebbe stata la prefettura, in base alle informazioni raccolte, a rilasciare le indispensabili certificazioni antimafia;

nel gennaio 2010 Maroni aveva insediato due comitati per la sorveglianza dalle infiltrazioni mafiose: il Comitato di Coordinamento per l’alta Sorveglianza delle grandi Opere e il Gruppo Interforze Centrale per l’Expo 2015;

dal 2008 in molti atti di sindacato ispettivo e interventi in Parlamento e sulla stampa abbiamo fatto presente il pericolo vero che la ndrangheta si potesse infiltrare nei ricchi appalti di Expo 2015;

se sono state attivate le cosiddette ‘White list’ e quali siano le caratteristiche per essere inseriti nella lista da parte della Prefettura e se non ritengano opportuno pubblicare, nel sito della Prefettura, la lista completa delle aziende che possono partecipare agli appalti e ai subappalti con la pubblicazione di un CV e di un modello di tracciabilità della serietà delle Aziende;

se i comitati di controllo e la commissione di valutazione delle aziende rientranti nelle White list abbiano svolto tutti i controlli necessari al fine di garantire la trasparenza e l’effettiva correttezza delle aziende, anche nei confronti di quelle che sembrano essere indagate;

se non ritenga opportuno attivare un controllo particolare in Prefettura per accertare che non esistano responsabilità nel controllo preventivo delle aziende che avrebbero l’autorizzazione a lavorare negli appalti e nei sub-appalti per Expo 2015

On. Vinicio Peluffo