Allarme per gli appalti dell’ Expo la ‘cricca’ vuole sedere al tavolo
È ALLARME sugli appalti del 2015. Gare e fondi ancora da assegnare, ma che avrebbero già scatenato appetiti. L’ allusione a Expo salta fuori dalle intercettazioni dell’ inchiesta che coinvolge la Protezione civile. E il più deciso nel chiedere che venga fatta chiarezza è il candidato del Pd alle elezioni regionali Filippo Penati. Che attacca: «Se Expo, dopo essere stata per due anni terreno di uno scontro di potere, diventasse luogo in cui si dà lavoro agli sciacalli dell’ Abruzzo sarebbe la tomba dell’ Esposizione e della capitale morale». Preoccupazioni per il futuro dell’ Expo, che arrivano alla vigilia di un giorno importante: la visita di Vicente Gonzales Loscertales, il segretario generale del Bie. La deadline per Milano è vicina: il 30 aprile, a Parigi, Expo dovrà presentare il dossier per ottenere la registrazione ufficiale. Da allora partirà la fase 2, quella operativa, che darà il via ai cantieri. Ed è proprio in vista di questo appuntamento fondamentale che il segretario del Bie passerà in rassegna, oggi, tutti i progetti per capire a che punto sia il lavoro fatto. L’ esame del Bureau partirà dagli uffici della Bovisa dove, da mesi, un gruppo di giovani architetti sta traducendo in un piano dettagliato l’ idea dell’ orto globale immaginata dalla cinquina di architetti guidata da Stefano Boeri. È il masterplan con l’ immagine di quello che diventerà tra cinque anni il milione di metri quadrati a Rho-Pero. Ma Loscertales avrà anche altri incontri: dall’ amministratore delegato della Spa Lucio Stanca a Letizia Moratti, fino ai dirigenti della società che affronterannoi diversi aspetti del dossier come il piano finanziario, quello commerciale e della comunicazione. «E ci dirà – affermava sicuro Stanca qualche giorno fa – che stiamo facendo un evento di grande contenuti, innovazione e attrazione e non siamo assolutamente in ritardo». Ma più che i ritardi, al centro dell’ attenzione sono finiti i futuri appalti. E intercettazioni in cui il coordinatore del Pdl Denis Verdini assicura a Riccardo Fusi, patron dell’ impresa edile Btp, di avergli trovato un contatto proprio con Stanca: «Ti riceve… Ti dà tutte le indicazioni e cerca di… insomma… fare». È lo stesso amministratore delegato, ieri, a precisare: «Non conosco, non ho mai incontrato né ho mai avuto alcun rapporto con il signor Riccardo Fusi». Ma Expo viene citato anche in altre intercettazioni che coinvolgono il magistrato della corte dei Conti Mario Sancetta e l’ imprenditore Rocco Lamino, un altro della “cricca”. Dice Sancetta: «Qua bisogna buttarsi a capofitto… perché questi lì c’ hanno i lavori dell’ Expo 2000…» (vedere articolo a pagina 7 dell’ edizione nazionale). Dalla società ricordano come Expo Spa abbia pensato ad alzare difese rigide. Che lo stesso Stanca descriveva così: «Contro la corruzione la società si è già dotata di un codice etico che pensiamo di estendere a tutti i soggetti che entreranno in rapporti di affari con l’ Expo». Ma le richieste a tenere alta l’ attenzione arrivano. Il parlamentare del Pd Vinicio Peluffo esprime «profonda preoccupazione». «L’ impressione – dice – è che i protagonisti di quelle conversazioni considerino la preparazione dell’ evento come “cosa propria”. A questo punto sia Stanca, che è soltanto citato da altri nelle intercettazioni, a togliere qualsiasi dubbio, garantendo il massimo della trasparenza, come chiediamo da tempo. Perché, come abbiamo proposto, non predispone per tutti gli appalti una stazione unica appaltante presso la prefettura?» Il capogruppo in Consiglio comunale Pierfrancesco Majorino, invece, chiede che «le intercettazioni siano trasmesse al Bie affinché ci sia la massima trasparenza anche a livello internazionale».