Il parlamentare del Pd Vinicio Peluffo dopo l’attacco di Celeste. “Rho e Sedriano sono casi diversi”

(da SETTEGIORNI)

Chiedendo l’insediamento della commissione d’accesso agli atti l’onorevole del Pd Vinicio Peluffo è stato di fatto colui che ha dato il via all’iter che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Sedriano per infiltrazioni mafiose. Un comportamento, quello di Peluffo, che l’ex sindaco Alfredo Celeste non ha mai digerito e sul quale è ritornato settimana scorsa dopo l’assoluzione, volendosi togliere anche questo sasso dalla scarpa.

1) Cosa pensa l’onorevole delle dichiarazioni di settimana scorsa di Celeste sul suo conto?

In tutta sincerità, contrariamente a quanto mi attribuisce Celeste, non vedo nessun ‘infortunio’, né si può dire che abbia minimizzato in alcun modo il caso Addisi: a Rho è risaputo. Sul piano umano posso comprendere che Celeste abbia vissuto un grande stress e quindi anche i toni aggressivi e gli attacchi poco obiettivi che con ricorrenza mi riserva li interpreto in questa chiave. Il mio ruolo in questa vicenda è stata quello di rivolgere un’interrogazione al ministro dell’Interno in cui chiedevo se riteneva opportuno inviare a Sedriano una commissione d’accesso agli atti, cioè una commissione che indagasse. E’ stata poi quest’ultima dopo sei mesi di indagini a stendere un rapporto sulla base del quale il governo ha deciso di sciogliere il comune per mafia.

2) Giro la stessa domanda dell’ex sindaco: perché ha chiesto la commissione d’accesso agli atti a Sedriano e non a Rho, dove un ex consigliere di maggioranza è stato arrestato? Perché, come si è portati a pensare, il sindaco di Sedriano era di Forza Italia mentre quello di Rho del Pd?

A Sedriano c’era addirittura il sindaco in persona agli arresti domiciliari con un’ipotesi di reato grave: corruzione per aver favorito un imprenditore legato alla criminalità organizzata. A Rho non era indagato nessuno della giunta, ma era un consigliere comunale, diventato nel frattempo ex, che seppure della maggioranza con il suo singolo voto non aveva potuto determinare niente di diverso da quanto deciso da tutta la maggioranza.

3) Una persona viene arrestata, le viene sciolto il Comune per infiltrazioni mafiose, per quattro anni viene infamata davanti all’Italia intera, la mettono in difficoltà anche sul lavoro e, dopo un processo infinito, viene assolta: ‘Scusi, ci eravamo sbagliati, lei è pulito’. C’è qualcosa che non va in Italia?

Aspettiamo le motivazioni della sentenza, dopodiché Celeste se lo vorrà potrà ricorrere contro lo Stato per errore dei giudici nello svolgere la loro funzione, perché la responsabilità civile dei magistrati è diventata legge sotto il governo Renzi. Certo, è opinione comune che la giustizia in Italia debba essere riformata e infatti dopo anni di legislazione tampone questo e lo scorso governo hanno deciso di intraprendere un quadro organico di riforme. Come la riforma del processo penale, attualmente al Senato, che punta a semplificare e rendere più veloce la celebrazione dei processi penali, per dare attuazione al principio della ragionevole durata del processo e, per quel che attiene alle intercettazioni telefoniche, mira a regolare gli equilibri tra le opposte istanze di diritto alla riservatezza delle comunicazioni e diritto all’informazione.