INTERROGAZIONE Il deputato del Pd Peluffo chiede nuovamente l’intervento del ministro Maroni La mafia di Bollate in Parlamento. «I cittadini hanno diritto di sapere se il loro voto è stato sporcato dalla ’ndrangheta» (settegiorni)

BOLLATE (tur) «Per quanto riguarda la specifica realtà del comune di Bollate, il Ministero dell’interno conferma che, nel corso delle indagini, è emerso l’interesse ad avere una rappresentanza in seno al consiglio comunale. Il Ministero ribadisce che il procedimento penale è ancora nelle fasi delle indagini preliminari e, pertanto, coperto da segreto istruttorio.
Qualora all’esito delle indagini dovessero emergere sintomi di condizionamento dell’attività del comune da parte della criminalità organizzata, il Ministero dell’interno assicura che verranno attivate tutte le misure necessarie per il ripristino delle condizioni di legalità».

Questo quanto dichiarato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, per conto del  ministro dell’Interno Roberto Maroni, mercoledì 23 marzo, in risposta al «question time» presentato dai deputati del Pd Vinicio Peluffo (rhodense) ed Emanuele Fiano, che chiedevano «quali iniziative intenda intraprendere il Ministero degli Interni affinché sia fatta luce sui tentativi d’infiltrazioni da parte della ‘ndrangheta nel Comune di Bollate, verificando che questi non abbiano condizionato il voto della scorsa primavera, alterando la volontà dei cittadini di Bollate, e se non ritenga utile avviare la procedura per la verifica delle condizioni per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa».

«Dopo che le intercettazioni e gli atti dell’indagine “Infinito” hanno confermato i tentativi della ‘ndrangheta di condizionare il voto, il governo non intende fare il suo dovere fino in fondo per verificare se ci siano stati questi condizionamenti del voto amministrativo della scorsa primavera a Bollate – ha sostenuto Peluffo -.

Abbiamo chiesto perciò al ministro Maroni di sollecitare il prefetto di Milano a inviare la commissione per l’accesso. I cittadini
di Bollate hanno diritto di sapere se il loro voto è stato sporcato dalla ‘n-FDS «No allo «stagno puzzolente» che porta al degrado della nostra città»
In piazza contro le vasche di laminazione drangheta. Colpisce l’atteggiamento del ministro Maroni che non aveva finora risposto ad una nostra interrogazione
depositata il 28 settembre dello scorso anno e che oggi non si è presentato in aula per il question time.

Probabilmente è forte l’imbarazzo di non riuscire a spiegare i motivi per cui il governo non attiva uno strumento amministrativo a propria disposizione È sempre più grande, purtroppo, la distanza tra i proclami per la
legalità e le azioni che il governo riesce a produrre: per noi la partita non è chiusa perché continueremo a portare il caso in tutte le sedi istituzionali».

(Settegiorni)

settegiorni 250311 bollate64733 (Documento PDF)