Interrogazione in commissione per chiedere al Governo se gli organismi di controllo e sorveglianza delle grandi opere abbiano i mezzi necessari per contrastare il pericolo di infiltrazioni mafiose anche a seguito dell’arresto dell’Assessore Regionale della Lombardia Zambetti.

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Interrogazione a risposta in Commissione 5-08129

presentata da

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO

PELUFFO e FIANO. –

Al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia.

– Per sapere – premesso che:

in una pagina dell’ordinanza firmata dal gip di Milano, Alessandro Santangelo, c’è l’esatta suddivisione del procacciamento dei voti da parte dei vari boss, anche «storici», della ‘ndrangheta in Lombardia a favore dell’assessore regionale, Domenico Zambetti, finito oggi in carcere;

Zambetti, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto circa 4 mila voti pagando 200 mila euro, ossia «50 euro a voto». La raccolta dei voti andò così, secondo il gip: «Gli esponenti della cosca “Barbaro-Papalia” procuravano circa 500 voti nella loro area di tradizionale influenza (Corsico, Buccinasco e hinterland sud di Milano)» Eugenio Costantino aveva procurato circa 700-800 voti nell’area del Magentino, nella città di Milano venivano raccolti complessivamente 2.500 voti di preferenza»; a Milano «la maggior parte dei voti venivano raccolti da Ambrogio Crespi»;

per portare voti a Zambetti gli uomini dei clan avevano preso anche «contatti con il gruppo criminale capeggiato da Pepe Onorato», «storico» capo della ‘ndrangheta in Lombardia e anche con la «criminalità» campana e siciliana», poi anche contatti con Antonio Paolo e Giuseppe Ferraro dei Morabito-Bruzzaniti-Palamara;

uno degli arrestati, Giuseppe D’Agostino, avrebbe contattato «anche Pio Domenico, uno dei capi della locale della ‘ndrangheta di Desio» C’è anche un chirurgo che, in provincia di Milano, a Rho, si è rivolto alla ‘ndrangheta per avere voti. Si tratta di Marco Scalambra, 55 anni, uno degli arrestati nel blitz che questa mattina ha visto scattare le manette attorno ai polsi di una ventina di persone tra le quali l’assessore Domenico Zambetti. A confermare l’episodio è il magistrato che ha coordinato l’indagine condotta dai carabinieri, Giuseppe D’Amico, nel corso delle elezioni comunali del 2011 Scalambra, ha dichiarato il pubblico ministero, ha contattato Eugenio Costantino, considerato uno dei principali referenti della ‘ndrangheta al Nord, per raccogliere voti per Marco Tizzoni di una lista civica il quale rifiutò l’aiuto;

sulla vicenda di Rho il procuratore aggiunto Ilda Bocassini dice: «Abbiamo anche chi si è fortunatamente rifiutato di pagare i voti anche se non c’è stata denuncia e questo è un altro segnale preoccupante e inquietante perché significa che si ha paura»;

dopo l’appalto assegnato da Metropolitana Milanese per la pulitura dell’area di Rho-Pero dove si svolgerà Expo 2015, anche la gara che ha assegnato i lavori della piastra dell’Esposizione universale del 2015 è sotto inchiesta da parte della magistratura;

i pubblici ministeri Antonio D’Alessio e Paola Pirotta, del pool specializzato in reati contro la pubblica amministrazione guidato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, hanno inviato nella sede di Infrastrutture Lombarde, controllata dalla regione, che ha assegnato i lavori per la realizzazione della piastra, l’ossatura su cui verrà creata la piattaforma Expo fatta di allacciamenti, canali, viabilità e reti di comunicazione, all’Associazione temporanea d’imprese guidata dalla società per azioni «Ing. E. Mantovani»; il valore dei lavori era stimato in circa 270 milioni di euro, ma la cordata vincente, tra nove offerte, se l’è aggiudicata con un ribasso pari al 41 per cento;

secondo quanto apparso sulla stampa per questo appalto, e altri bandi come quello per il piano di trasformazione urbana di Pieve Emanuele successivo all’abbattimento delle torri dell’ex Enpam, sono indagati, tra gli altri, il direttore generale di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni, ritenuto molto vicino a Formigoni, il responsabile dell’ufficio gare Pier Paolo Perez, l’avvocatessa Carmen Leo. L’ipotesi di reato è la «turbata libertà del procedimento di scelta del contraente». Si sospetta, insomma, che il bando sia stato confezionato su misura dei vincitori;

il valore dei lavori era stimato in circa 270 milioni di euro, ma la cordata vincente, tra nove offerte, se l’è aggiudicata con un ribasso pari al 41 per cento. Il dottor Rognoni, secondo quanto riportato dallo stesso governatore Roberto Formigoni, gli avrebbe espresso «preoccupazione» per un taglio così rilevante dei costi previsti;

in considerazione della rilevanza che il mercato degli appalti pubblici riveste, specie nel settore delle infrastrutture degli insediamenti produttivi strategici, ricompresi nel Programma infrastrutture strategiche, di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443 (cosiddetto legge obiettivo), il Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere assicura l’attuazione delle disposizioni e delle misure contenute nel decreto ministeriale 14 marzo 2003, per l’espletamento delle attività in tema di prevenzione dell’infiltrazioni delle organizzazioni criminali;

l’organismo collegiale è stato istituito nel quadro delle iniziative antimafia predisposte dall’articolo 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190 del 2002, ora recepito nell’articolo 180, del decreto legislativo n. 163 del 2006, Codice dei contratti pubblici;

il quadro delle competenze del Comitato di coordinamento è stato poi ampliato a seguito dell’entrata in vigore della legislazione d’urgenza per l’Abruzzo e per Milano EXPO 2015 e il piano carceri (articolo 16 del decreto-legge n. 39 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2009; articolo 3-quinquies del decreto-legge n. 135 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 166 del 2009, e l’articolo 17-quater del decreto-legge n. 195 del 2009, convertito con modificazioni dalla legge n. 26 del 2010;

con decreto del Ministro dell’interno, in data 23 dicembre 2009, di concerto con i Ministri della giustizia e delle infrastrutture e dei trasporti, è stata istituita presso la prefettura – ufficio territoriale del Governo di Milano, la sezione specializzata del Comitato di Coordinamento per l’Alta sorveglianza delle grandi opere, in attuazione dell’articolo 3-quinquies, comma 2, del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, convertito dalla legge 20 novembre 2009, n. 166). Con successivo decreto del Ministro dell’interno in data 13 gennaio 2010, è stata formalizzata la composizione della predetta sezione. Tale struttura opera a supporto dell’attività del prefetto e in raccordo con il Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere nonché con il gruppo interforze centrale per l’EXPO 2015 (GICEX) -:

se da infrastrutture Lombarde SPA e dagli organi di vertice della regione sia arrivata agli organismi di controllo per l’infiltrazione mafiosa la segnalazione del pericolo di un massimo ribasso anomalo e se siano stati attivati immediatamente tutti i controlli necessari;

se gli organismi di controllo Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere nonché con il gruppo interforze centrale per l’EXPO 2015 (GICEX) dispongono di materiali, mezzi e uomini necessari per contrastare il pericolo di infiltrazione mafiosa negli appalti di Expo 2015.(5-08129)

 

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