Morti sospette, garze dimenticate e anche «firme false» dei pazienti

immagine documento Mentre i dirigenti dell’ospedale non danno peso all’accaduto il ministro della salute Fazio
manda a Rho i suoi ispettori per verificare cosa sia realmente successo negli ultimi 3 anni.

Fare chiarezza e non gettare fango sull’ospedale di Rho. E’ questo quanto chiedono, con modi e toni diversi, i politici rhodensi. Tra questi Fabrizio Cecchetti, consigliere regionale della Lega Nord, che non è andato troppo per il sottile: «La direzione generale acceleri sugli accertamento.
Se le responsabilità fossero accertate, che i colpevoli marciscano in galera» aveva dichiarato «a caldo».
A freddo, qualche ora dopo, ha deciso di presentare un’interrogazione urgente con risposta in aula all’assessore alla Sanità in relazione alle indagini
aperte dalla procura, con la quale chiede quali provvedimenti saranno adottati per affrontare la grave situazione. «Attendiamo – spiega Cecchetti – la risposta dell’assessore direttamente in aula, martedì prossimo, durante la seduta del Consiglio regionale.
E’bene che si faccia chiarezza fin da subito sulla vicenda. In primo luogo per il rispetto che le Istituzioni devono ai cittadini che ripongono nella sanità lombarda la loro fiducia, ma anche per garantire la tutela dei
tanti operatori sanitari che svolgono il proprio
mestiere in modo serio e affidabile. Le indagini aperte, per ora, sono contro ignoti;ci auguriamoche, se le responsabilità fossero accertate, i nomi saltino fuori in fretta e che subiscano la giusta punizione».
Fare chiarezza è anche quanto richiede il Pd con un’altra interrogazione, questa volta a a risposta scritta, indirizzata alministro della Salute Ferruccio Fazio. Così il deputato rhodense del Partito democratico, Vinicio
Peluffo
: «Abbiamo appreso dalla stampa locale – afferma Peluffo – che all’ospedale di Rho una ventina di casi relativi all’ultimo anno e mezzo di attività del reparto di Chirurgia, tra cui due morti sospette, sono oggetto di un’inchiesta della procura di Milano.
I fatti ipotizzati sono gravissimi, per questo chiediamo al ministro Fazio di occuparsi direttamente della vicenda, facendo luce con l’invio di ispettori». E, nelle prossime ore, gli ispettori inviati dalministro arriveranno, per
fare luce sulla vicenda. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere regionale del Pd Carlo Borghetti: «Lasciamo che la magistratura faccia quanto le compete per verificare in modo inequivocabile la veridicità
delle denunce e chiediamo che sia aperta anche un’indagine amministrativa da parte dell’azienda ospedaliera e dell’assessorato regionale alla Sanità. Si tratta di tutelare i pazienti e di distinguere tra la responsabilità
per i fatti denunciati e l’operato di professionalità unanimemente riconosciute».
Il Pd chiede inoltre che l’assessore riferisca in commissione sanità non appena avrà elementi utili a comprendere quanto è successo.
«Auspichiamo- conclude Borghetti – che la vicenda possa essere chiarita in tempi rapidi e siano presi i dovuti provvedimenti,affinché la struttura possa continuare ad essere un punto di riferimento per il territorio». Insomma, chiarezza ma senza peggiorare, con chiacchiere, la situazione dell’ospedale. E’ quanto chiede Gaspare Rizzo, co-coordinatore del Pdl a Rho. «Non buttiamo fango sull’ospedale, la professionalità degli operatori che ci lavorano e l’importanza della struttura sul territorio non
deve essere intaccata così pesantemente. Si parla di un unico reparto, ma ci sono tante altre unità operative che lavorano egregiamente.
L’ospedale va potenziato, soprattutto il pronto soccorso. Faremo di tutto perché l’efficienza cresca a vantaggio dei cittadini e di chi ci lavora». Pesante, invece, l’attacco di Domenico Maggio, probabile candidato per Rifondazione comunista a Rho, nei confronti di alcuni politici che intervengono sulla questione:«Io la vedo così: è meglio se l’assessore regionale alla Sanità e Fabrizio Cecchetti
rassegnano le proprie dimissioni. Mi fanno ridere le dichiarazioni fatte in campagna elettorale, quelle di chi “scopre l’acqua calda”. Il fatto che all’ospedale di Rho non tutto vada per il meglio è una cosa che noi diciamo da anni»

(Sette giorni)

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