‘NDRANGHETA: PELUFFO(PD), DA DNA RELAZIONE SHOCK SU LOMBARDIA

“E’ scioccante lo scenario evidenziato dalla relazione della Direzione nazionale antimafia in Lombardia, si parla di ‘ ndrangheta in termini di ‘vero e proprio fenomeno di colonizzazione’. E’ un insediamento mafioso stabile e pervasivo con cui dobbiamo fare i conti senza sottovalutazioni ne’ reazioni stizzite. Il tempo degli alibi e’ finito per tutti”. Cosi’ il deputato milanese del Partito democratico, Vinicio Peluffo, interviene a commentare la relazione annuale della Dna presentata oggi. “Dove la ‘ ndrangheta non spara, ma veste giacca e cravatta insinuandosi nelle pieghe dell’economia e della politica – afferma Peluffo – il governo non puo’ sottovalutare il fatto che il contrasto in termini di repressione non basta. La Dna chiede di recuperare e potenziare l’intero spettro dei delitti contro la pubblica amministrazione, perche’ le illegalita’ compiute in questo ambito spesso sono la traccia di rapporti creatisi tra criminalita’ organizzata e autorita’ locali. Noi aggiungiamo di creare subito presso ogni Prefettura degli elenchi di fornitori non soggetti a rischio di inquinamento mafioso, a cui possano rivolgersi tutti gli esecutori dei lavori, nell’ambito di appalti e opere pubbliche antimafia. Infatti sono i sub-contratti piu’ che i contratti principali a essere maggiormente esposti al rischio di controllo da parte delle organizzazioni criminali, specie in settori considerati vulnerabili come l’attivita’ di cava, i noli a caldo, le forniture di calcestruzzo e di bitume, lo smaltimento di rifiuti, i movimenti di terra verso terzi e le discariche. Le white list – continua Peluffo – sono continuamente evocate dal governo, ora bisogna indicarne subito i criteri per la composizione e partire al piu’ presto con la sperimentazione.
Inoltre bisognerebbe avviare un programma di razionalizzazione delle informazioni su subappaltatori e fornitori, prevedendo l’istituzione di una banca dati presso l’Autorita’ per la vigilanza sui contratti pubblici, in cui inserire le informazioni piu’ rilevanti relative ai contratti. Ulteriori elementi di trasparenza – conclude Peluffo – sono la tracciabilita’ dei pagamenti, standardizzare il cartellino identificativo degli addetti presenti nei cantieri e la registrazione dei numeri di targa degli automezzi in transito”.
(AGI)