“Peluffo: ‘Catricalà? Da lui solo aut aut al Parlamento'”
(da l’Unità) – Si parla di rimpasto, di nuova squadra di governo. Carlo Rognoni, ex consigliere Rai, ieri sull`Unità ha posto il problema della sostituzione del viceministro allo Sviluppo con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, per alcune scelte o non scelte che non favorirebbero la tv pubblica. Per esempio le indicazioni date sul contratto di servizio tra Rai e ministero, discusse con Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza.
Peluffo, secondo lei il viceministro Catricalà si dovrebbe dimettere?
«Be`, sul ricambio nel governo è il presidente del Consiglio a decidere. In Vigilanza ci sono stati due momenti di forte contrapposizione con Catricalà: quando ha detto che la commissione si sarebbe dovuta sbrigare ad esprimere il parere sul contratto di servizio (che daremo tra circa tre settimane), mentre ad essere in ritardo di un anno era il governo; noi abbiamo fatto audizioni e un approfondimento del tema, avrebbe dovuto farlo lui. Il secondo motivo di scontro è stato il suo aut aut: o accettate la mia proposta del “bollino blu”, o non firmo il contratto di servizio».
Il «bollino blu» che dovrebbe segnalare i programmi considerati di servizio pubblico? È stato criticato da più fronti.
«È sbagliato porre ultimatum comunque. E poi rivendico il ruolo del Parlamento, il viceministro deve prendere atto del parere della Vigilanza. Il bollino blu non esiste in Europa se non a Malta, dove è andato pure male, ce lo ha detto il direttore generale dell`Ebu, Ingrid Delterne nell`audizione. Inoltre Catricalà non considera di servizio pubblico l`intrattenimento, mentre per la Bbc è una delle missioni: educare, informare, divertire. Per noi il “bollino” che conta è la qualità dei programmi».
Rognoni pone altri buoni motivi per le dimissioni di Catricalà: sparita l`asta sulle frequenze, il canone…
«Diciamo che deve rispondere a varie interrogazioni parlamentari. Sul canone non è chiaro se il governo per decreto possa o no impedire l`aggiornamento all`inflazione. Certo se alla Rai non si aumenta il canone si deve rafforzare la lotta all`evasione. E da Catricalà non vedo segnali di impegno stringente…».
Pensa che il viceministro possa ancora favorire o non disturbare Mediaset?
«Mah, lo stesso Catricalà in commissione di Vigilanza prima dell`estate aveva proposto di fare per la Rai e per il rinnovo della concessione di servizio pubblico nel 2016 un “Royal Charter Act” come quello della Bbc, un dibattito sul ruolo di servizio pubblico, che per noi è la cosa principale per migliorarlo coinvolgendo gli utenti, invece nelle interviste successive il viceministro ha parlato di privatizzazione della Rai e allora non ci siamo».
Letta ha rilanciato la necessità di una legge sul conflitto d`interessi. Delrio gli ha risposto che non può chiedere «la luna». È un tema attuale?
«È un tema urgente da ieri, non da oggi. Però è sbagliato agitarlo se non può fare un percorso certo per risolverlo. O lo inserisci nel programma di governo, o lo lasci all`iniziativa parlamentare. Ecco, anche in vista del 2016 il Parlamento può avviare subito una discussione aperta alla società civile sul servizio pubblico e la governance Rai».
Brunetta dice che solo il centrodestra ha fatto una legge sul conflitto d`interessi…
«Già, ma l`ha talmente annacquata che non ha effetto. Piuttosto, Brunetta in Vigilanza non c`è mai, eppure fa una marea di interrogazioni solo contro i programmi di RaiTre».
Contro Floris, Lucia Annunziata…
«Sì, anche Fazio, il Tg3. Va bene la trasparenza, ma quel suo imporre alla Rai dei vincoli che ledono la competitività ha fatto saltare il contratto tra Crozza e RaiUno. Brunetta guardi anche a Mediaset, altrimenti è strumentale colpire la capacità della Rai di competere con Mediaset».
È vero che esiste una proposta all`Agcom per equiparare la comunicazione politica ai tg come in periodo di par condicio, con il rischio di ripetere la chiusura dei talk show?
«Ne parleremo in Vigilanza: bisogna rivedere le interpretazioni sulla comunicazione politica. Sempre Brunetta ha vinto il ricorso per il riequilibrio degli ospiti Pdl in alcune trasmissioni di RaiTre, ma il conteggio comprendeva personaggi non politici, Abbado è stato contato come centrosinistra e non come grande direttore d`orchestra…».
In Vigilanza si è parlato della sostituzione di Preziosi al Grl?
«Le nomine le fa il Cda, e il Pd ha scelto di non esserci. Preziosi è stato sfiduciato dai suoi giornalisti, bisogna vedere se sa dirigere una redazione…».
di Natalia Lombardo
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