Peluffo (Pd): il voto di domenica scorsa in Grecia ed in Francia porta con se’ molte considerazioni.
Il voto di Domenica scorsa in Grecia ed in Francia porta con se’ molte considerazioni, mi soffermo soltanto sui due punti di fondo. In Grecia il motivo del contendere è diventato il suo ancoraggio all’euro.
Il risultato è netto, seppur polarizzato tra le due forze (nea democratia e syriza) che hanno interpretato in maniera alternativa le opzioni sul rispetto del memorandum firmato con Unione Europea.
L’’affermazione di nea democratia e la nascita di un governo di unità nazionale sono la risposta più chiara sull’intendimento dei greci, che hanno scelto il proprio futuro in Europa. Adesso l’Europa sia altrettanto netta nel scegliere di dare alla Grecia un futuro dentro l’euro, respingendo qualsiasi tentazione di ” fare a meno della Grecia” e trovando le soluzioni che consentano una applicazione graduale e sostenibile del memorandum.
L’Europa non si può permettere di abbandonare la Grecia, ne’ di rimanere in mezzo al guado di un’integrazione economica e politica lasciata a metà.
È il tempo dell’unica uscita possibile da questa profonda crisi di credibilità dell’Unione europea, attraverso un salto in avanti nell’integrazione dell’Unione bancaria, delle politiche di bilancio, delle politiche economiche, e quindi attraverso una maggiore integrazione politica.
In questa direzione va inserito anche il risultato del secondo turno delle elezioni legislative francesi. Gli elettori francesi hanno dato una solida maggioranza a Francois Hollande e al partito socialista, garantendogli la forza di portare avanti il suo ambizioso programma di riforme, in patria, e di rilancio, in Europa, del ruolo Comunitario a sostegno della crescita economica.
Il voto francese contiene un ulteriore elemento a cui guardare, dall’Italia, con attenzione. Il secondo turno delle elezioni legislative conferma il risultato delle presidenziali e completa uno straordinario e rapido passaggio di poteri, in un quadro di profondo cambiamento politico.
La Francia passa dalla presidenza Sarkozy e dal dominio parlamentare del suo partito ad una compiuta maggioranza socialista a sostegno di Hollande, passando attraverso un primo turno delle presidenziali dove si è vista una profonda frammentazione del voto e un peso rilevante delle forze “estreme come Le Pen, a destra, e Melenchon, a sinistra. il doppio turno ha consentito di far confluire segmenti di elettorato e di pulsioni profonde della società francese in una alternativa secca. Il voto delle legislative ha confermato questa scelta.
È la combinazione di elezione diretta del presidente della repubblica e doppio turno di collegio per il parlamento ad aver garantito questo passaggio politico.
Nel salutare la vittoria del campo socialista e progressista dobbiamo guardare, anche, all’efficacia del sistema francese come modello compiuto. Il modello semipresidenziale francese non va archiviato sbrigativamente in Italia perchè, nonostante la strumentalità dell’iniziativa del Pdl, è un modello efficiente che ha molto da offrire alla necessaria riforma istituzionale dello stato italiano e al completamento della transizione ad un bipolarismo compiuto.