Peluffo (Pd): inaccettabile episodio di violazione della privacy Rai da parte di Brunetta

L’audizione del Direttore Generale in Commissione di Vigilanza Rai è stata l’occasione per conoscere in maniera approfondita il piano industriale a cui la governance della Rai ha lavorato negli scorsi mesi. Va riconosciuto al Direttore Gubitosi di essersi preparato per questo appuntamento in maniera tutt’altro che burocratica, fornendo alla Commissione elementi di dettaglio e dati sensibili della strategia dell’azienda: non a caso, le slides che sono state proiettate in audizione recavano in calce la dicitura: ‘strettamente confidenziale e non divulgabile’. Sono fermamente convinto che la Commissione di Vigilanza debba svolgere fino in fondo il proprio ruolo di indirizzo e di vigilanza e debba, di conseguenza, incalzare l’azienda sul tema della trasparenza. A questo proposito, noi membri del Partito Democratico in Commissione abbiamo da sempre dimostrato la nostra intransigenza su questo versante e continueremo a mantenere la stessa linea, con determinazione, anche quando esamineremo approfonditamente il contratto di servizio. Mi chiedo però: in quale punto la richiesta di trasparenza incrocia il diritto di un’azienda pubblica, finanziata con il canone ma che opera in un mercato aperto e competitivo, di tutelare le proprie informazioni riservate? Dico questo perché, nell’invitare il Presidente Fico a richiedere l’utilizzo del materiale fornito dall’azienda, ho avuto un’esitazione ripensando a quanto recentemente accaduto con l’On. Brunetta, un episodio grave che mina la correttezza dei rapporti tra la Commissione di Vigilanza e l’azienda Rai.
Mi riferisco al fatto che la risposta all’interrogazione depositata qualche mese fa e firmata dal sottoscritto e dall’Onorevole Gozi, e che conteneva esplicitamente un riferimento alla normativa a tutela della riservatezza di una parte delle informazioni, è stata resa pubblica (cito testuale: “I dati e le informazioni contenuti nel presente documento rivestono carattere di informazioni aziendali riservate in quanto segrete, dotate di valore economico e sottoposte a misure adeguate a mantenerle segrete ai sensi e per gli effetti dell’ano 98 del D.lgs. 10 febbraio 2005. n. 30”).
E questo è avvenuto per mano dell’On. Brunetta, che ha pubblicato la risposta alla nostra interrogazione sul sito da lui promosso e denominato “Raywatch”, un portale di certo non istituzionale ma di parte e di propaganda politica. Ritengo che questo sia un fatto gravissimo, che denuncia il comprovato scarso senso delle istituzioni da parte dell’Onorevole Brunetta e che mina la credibilità della Commissione di Vigilanza di cui lui stesso fa parte, senza, peraltro, frequentarne i lavori. Poco importa che adesso, dopo le polemiche sollevate, l’atto sia stato rimosso dal sito: l’episodio rimane inaccettabile e ho chiesto al Presidente Fico di adoperarsi affinché una situazione analoga non si ripeta più e affinché la Commissione intervenga per regolamentare, in maniera certa, la pubblicazione dei propri atti.

A conclusione della vicenda, mi rimane ora un dubbio: non è che per caso, l’On. Brunetta, nascondendosi dietro al tanto sbandierato “dovere di trasparenza”, voglia costringere l’azienda Rai a fornire informazioni riservate sulle strategie industriali così che esse finiscano, di fatto, nelle disponibilità della concorrenza? E’ mai possibile che sia in lui così radicata l’abitudine di accondiscendere il capo da far sì che le sue azioni vivano di questo riflesso, anche quando non richieste?

Vinicio Peluffo – capogruppo PD in Commissione di Vigilanza Rai

Rassegna stampa

•  Il Fatto_27 settembre’13
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•  Il Velino 27 settembre ’13