“Pimkie, la trattativa è in salita. I francesi confermano chiusura del magazzino e licenziamenti”
(da Il Giorno) – Nessun dietro front. I costi di gestione del magazzino di Cornaredo sono ormai insostenibili e Pimkie, il gruppo francese dell’abbigliamento con oltre 80 negozi in tutta Italia, ne ha confermato la chiusura. Il «no a un ripensamento» è arrivato al primo incontro con le organizzazioni sindacali, Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil e Fisascat-Cisl, all’apertura della trattativa. L’azienda ha confermato la sce- lta di delocalizzare l’intero comparto logistico in Germania, e il licenziamento dei 70 dipendenti della sede cornaredese, di cui 58 donne over 40.
«Ce lo aspettavamo. Da parte nostra abbiamo ribadito il sacrificio già chiesto alle lavoratrici con la solidarietà nel 2013 e abbiamo chiesto un impegno preciso: nessuno deve ritrovarsi in mezzo alla strada – spiega Domenico Damiano, della Uil-Tucs – abbiamo già ottenuto un incontro con l’assessore provinciale al Lavoro, fissato per il 27 febbraio, aspettiamo un’audizione in Commissione attività produttive al Pirellone. Crediamo che le istituzioni possano mettere in campo progetti e strumenti per favorire la ricollocazione delle lavoratrici».
La crisi del settore e l’età di molte operaie renderanno difficile il loro reinserimento nel mercato. «Sul fronte della riqualificazione professionale crediamo che Palazzo Isimbardi debba giocare un ruolo importante e che lo debba fare in tempi brevi, non c’è molto tempo a disposizione», sottolinea il sindacalista. Una situazione drammatica quella della Pimkie sulla quale è già intervenuto il deputato Vinicio Peluffo (Pd) con un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico e al ministro delle Politiche sociali.
Stamani alle 10 in piazza Libertà a Cornaredo, le lavoratrici incontreranno l’onorevole Massimo De Rosa del Movimento Cinque Stelle, il portavoce dei grillini in Regione Stefano Buffagni e il M5S di Cornaredo. «È nostra intenzione interpellare il ministero del Lavoro per capire se il governo ha intenzione di tutelare i cittadini con i fatti o a parole».
di Roberta Rampini