Post Expo, appello ai nuovi vertici Rai. “Studi tv da corso Sempione al sito”

(dal CORRIERE DELLA SERA)

Cambiano i vertici, ma l’appello resta uguale. L’onorevole Vinicio Peluffo, membro pd della commissione di vigilanza della Rai, si rivolge questa volta al nuovo direttore generale dell’azienda, Antonio Campo Dall’Orto e al neo presidente Monica Maggioni riproponendo il tema del trasloco della sede milanese sui terreni di Expo. Lo scorso 7 agosto Peluffo aveva ricevuto una risposta alla sua ultima interrogazione dedicata a questo argomento e presentata il 24 luglio: «Il consolidamento e potenziamento del ruolo della Rai a Milano — scrivevano i vertici ( in uscita) — è uno degli argomenti presenti anche nel piano aziendale di riqualificazione del patrimonio immobiliare». Poi, una indicazione generica: «Le possibili soluzioni ipotizzate sono in corso di approfondimento, valutazione e confronto». Peluffo incalza: «Rilancio la domanda ai nuovi vertici che, per competenze proprie e storia aziendale potranno finalmente dare una risposta definitiva». Finalmente, anche perché della possibilità di portare gli spazi Rai, sia corso Sempione che via Mecenate, sui terreni che stanno ospitando l’esposizione si era cominciato a parlare nel 2010.

In tempi meno lontani, nel febbraio 2014, Peluffo aveva scritto un’altra interrogazione chiedendo lumi su un incontro che si era svolto a Milano fra il precedente dg Luigi Gubitosi, il sindaco Giuliano Pisapia e il governatore Roberto Maroni. Durante il vertice, la Rai aveva dichiarato di essere alla ricerca di una nuova sede milanese. Non è mistero che Maroni abbia fortemente sostenuto l’ipotesi del trasloco sui terreni di Expo. «Valuteremo», era stata la risposta più o meno laconica dell’ex dg, accompagnata però dalla sottolineatura del fatto che «la Rai ha bisogno di sedi centrali». Anche per questo, fra le diverse ipotesi valutate nel tempo, c’è anche l’utilizzo di alcuni spazi della Fiera di via Gattamelata, per altro vicinissimi a quelli di corso Sempione. Il parlamentare non si scompone: «Stiamo tutti sperimentando che Expo è a Milano. È collegata benissimo con metropolitana e passante, oltre che con i treni e la rete autostradale». Non solo: «In epoca di convergenza di piattaforme — osserva Peluffo — servono strutture adeguate» e corso Sempione «sicuramente è un pezzo della storia della tivù che ha fatto la storia del Paese. Ma bisogna stare al passo con i tempi, modernizzare e innovare e farlo in quei locali non è possibile».

Peluffo conta sul fatto che «la presidente Maggioni conosce l’azienda, conosce la sede milanese e le molte problematiche aperte». Quanto al dg, «la sua competenza sui temi dell’innovazione e il suo percorso professionale gli consentiranno di intervenire in modo efficace». Altra questione che era stata sollevata dai vertici precedenti dell’azienda riguardava il fatto che «serve un progetto complessivo nel quale dovremmo capire come inserirci». Ancora Peluffo: «Il progetto ora sta prendendo forma. E se sui terreni di Expo arriveranno il campus universitario e la cittadella dell’innovazione, un centro di produzione e di informazione pubblica potrebbe a maggior ragione trovare qui una sua specificità, creando una identità coerente alla presenza di giovani, start up e innovatori». certo, bisogna correre: perché il trasloco comporta costi, tempi e procedure da concordare.

di Elisabetta Soglio

 

Rassegna stampa (per leggere l’articolo cliccaci sopra):

“A Milano la Rai cerca casa e torna l’ipotesi Expo” – Adnkronos – 21 agosto 2015