PROVINCIA MILANO: DEPUTATI PD, FARE LUCE SU AFFARI PODESTA’.

Occorre fare luce sugli intrecci finanziari e i rapporti d’affari tra le aziende del presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, l’ente da lui amministrato e la famiglia Cabassi. Lo chiedono con un’interrogazione ai ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e dell’Economia, Giulio Tremonti, i deputati milanesi del Partito democratico, Vinicio Peluffo (primo firmatario), Emanuele Fiano e Barbara Pollastrini.

Dalla stampa milanese, è scritto nell’interrogazione, “risulta che Podestà è proprietario di diverse società: con una quota pari al 3,8 per cento della Generale di Costruzioni, che è partecipata per il 47,4 per cento dalla Roly (a sua volta partecipata dalla famiglia Podestà per l’80 per cento) e per il 40 per cento, attraverso la Brioschi Sviluppo Immobiliare, dalla famiglia Cabassi, proprietaria tra l’altro di un quarto degli 1,1 milioni di metri quadrati del sito Expo 2015; inoltre, della Servizi Amministrativi e Societari con la quota del 99 per cento; e della Noarframar per il 99 per cento. Risulta inoltre che la Milano Serravalle – Milano Tangenziali spa (il cui socio di maggioranza è la Provincia di Milano) avrebbe commissionato consulenze per 300mila euro a un’altra società del gruppo Podestà, la Servizi Verdi s.r.l., passata di proprietà ad Aronne Strozzi, l’assistente particolare del presidente provinciale. Il quale, come risulta dal sito della Serravalle – si legge nell’interrogazione – è anche consulente della società come ‘supervisore della sicurezza sui luoghi di lavoro’ con un emolumento di 200 mila euro”. Peluffo, Fiano e Pollastrini chiedono a Maroni e Tremonti di accertare “l’assenza dei presupposti dell’incompatibilità per Guido Podestà a ricoprire il ruolo di presidente della Provincia, come previsto all’articolo 63 del Testo unico degli enti locali (che prevede non possa ricoprire la carica di presidente della provincia colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell’interesse della Provincia, o in società volte al profitto di privati, sovvenzionate da detto ente in modo continuativo)”. I deputati Pd richiamano infine nell’interrogazione l’articolo 70 del medesimo decreto legislativo secondo cui “la decadenza della carica di presidente della provincia può essere promossa anche dal prefetto”.

Milano, 6 maggio 2011