Question time alla Camera sulla missione a sostegno dell’economia italiana in Cina
Nel corso del Question Time alla Camera il ministro Zanonato ha risposto a un’interrogazione sullo svolgimento della missione di sostegno dell’economia italiana nella Repubblica popolare cinese. In allegato si può leggere l’atto e di seguito la risposta del Ministro e la mia replica.
FLAVIO ZANONATO, Ministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, onorevole, grazie anche di questa interrogazione molto opportuna. Come lei ha ricordato, la Cina è il più grande mercato oggi esistente. Nei rapporti di interscambio con l’Italia, è il terzo per importanza e supera il mercato degli Stati Uniti d’America. Per troppi anni la nostra presenza non è stata sistematica, né sufficientemente organizzata. La missione a Pechino è stata, quindi, finalizzata essenzialmente a creare condizioni per intensificare la penetrazione delle aziende italiane in tale Paese, per sollecitare investimenti cinesi in Italia e, soprattutto, per riequilibrare la bilancia commerciale attraverso l’aumento dell’export italiano. Oggi il rapporto è uno a tre.
Durante la mia permanenza a Pechino, accompagnato da una delegazione istituzionale e imprenditoriale, ho incontrato il Ministro del commercio Gao, dell’industria Miao e delle riforme Xie Zhenhua i quali si sono dichiarati disponibili e interessati a migliorare i rapporti con i nostri imprenditori e la nostra industria.
Oltre alle enormi opportunità offerte da quel mercato, si è discusso della necessità di una maggiore tutela della proprietà intellettuale e degli investimenti misti, di una maggiore certezza delle norme in materia industriale e commerciale e, sotto altro profilo, della scarsità di investimenti cinesi in Italia. Su quest’ultimo punto è stato presentato, ad una platea di importanti investitori locali, il programma «Destinazione Italia».
Nel corso della visita sono stati firmati due memorandum di intesa; il primo con il Ministro del commercio, per la costituzione di un business council sul modello di ciò che abbiamo già con altri importanti Paesi, che potrà costituire una cornice di interazione permanente tra gli imprenditori italiani e quelli cinesi, al fine di identificare i progetti di investimento nei due Paesi e di favorire lo sviluppo di relazioni e di affari e sinergie tra associazioni di categoria e imprese italiane già presenti in Cina o interessate ad avviare in Cina un’attività.
Con il Ministro dell’industria, dell’informazione e della tecnologia abbiamo siglato un memorandum per la cooperazione per le politiche industriali fra i due Paesi (il Ministero dello sviluppo economico e il MIIT); collaboreremo attraverso un comitato congiunto che si insedierà nella primavera di quest’anno in quattro ambiti divisi di cooperazione – li ha citati anche lei – ossia urbanizzazione, ambiente, agroalimentare, sicurezza ed aerospazio.
Concludo, quindi, evidenziando che siamo stati soddisfatti di questa missione, anche se bisogna ovviamente continuare a seguirne gli sviluppi e non basta accontentarsi di risultati che sono già importanti, ma che devono essere ovviamente concretizzati. L’impegno sarà, quindi, quello nei prossimi mesi di favorire ulteriormente tutte le iniziative per internazionalizzare le aziende italiane, soprattutto la piccola e media impresa.
PRESIDENTE. L’onorevole Peluffo, cofirmatario dell’interrogazione, ha facoltà di replicare.
VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Signor Presidente, per esprimere soddisfazione per la risposta del Ministro, per la missione da lui guidata e per i risultati, dove mi sembra che la parola chiave sia la parola «interscambio» che è quella che ci può consentire, partendo dai volumi attuali, una crescita della presenza commerciale delle aziende italiane, soprattutto delle piccole e medie imprese che sono quelle che hanno più bisogno di un accompagnamento, per tutelare il made in Italy e per attrarre investimenti cinesi nel nostro Paese. Lo si può ottenere soltanto muovendosi come sistema Paese nel complesso. Questo è accaduto poco nel passato, come è giusto riconoscere, e mi sembra che gli accordi siglati nel corso di questa missione vadano, invece, proprio in questa direzione.
E credo che muoversi come sistema Paese ci consenta di superare un dibattito che c’è stato in Italia e che troppo spesso ha avuto un orizzonte ristretto. E questo, invece, ci deve indicare che l’unica maniera è quella di guardare alla realtà cinese per quello che è diventata, per quello che è diventato il mercato cinese, dove c’è grande spazio per l’alta gamma e, quindi, per i brand italiani ma c’è anche un’incredibile esplosione del ceto medio cinese che ha numeri come mai visti nella storia in termini di velocità di crescita ed è un ceto medio che guarda al made in Italy.
Infine, signor Presidente, aggiungo e concludo sull’Expo che la Cina è stato il primo Paese a credere e investire sull’Expo di Milano 2015. Finora la Cina è stato il maggiore investitore e credo che questo sia anche il miglior viatico per una più stretta collaborazione di reciproca soddisfazione tra Italia e Cina.
Atto Camera 3_00575: interrogazione su missione italiana nella Repubblica Popolare Cinese