“Rai, la Vigilanza cancella il bollino blu”
(da Key4biz) – Sparisce dal Contratto di Servizio il Bollino blu, voluto dall’ex Viceministro Antonio Catricalà per identificare i programmi Rai finanziati dal canone.
Il neo Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, nella sua prima audizione in Vigilanza ha preso una posizione forte e di distinzione rispetto all’operato di Catricalà, che era arrivato a porre il Bollino come conditio sine qua non per la sua firma al Contratto Stato-Rai sebbene le forti critiche da parte di molto parlamentari, dei sindacati, dell’Unione della Stampa Cattolica e della Ebu (European Broadcasting Union), l’Associazione che raggruppa le principali emittenti televisive pubbliche europee, che lo riteneva ‘inutile’ e ‘dannoso’.
Il Pd compatto si è schierato contro il Bollino. Il capogruppo del Pd in Vigilanza, Vinicio Peluffo, ha dichiarato a Key4biz: “Il Bollino blu è sbagliato, perché confina il servizio pubblico solo a una parte della programmazione Rai”.
Giacomelli ha quindi deciso di raccogliere le istanze di chi non condivideva il Bollino blu. Ieri la Vigilanza ha votato e approvato l’articolo 2 nella versione del relatore, Salvatore Margiotta, che, a differenza dello schema sottoscritto dal ministero dello Sviluppo Economico e dalla Rai, non contiene il Bollino.
Il nuovo Sottosegretario ha spiegato ieri a San Macuto che “l’attività di servizio pubblico non può essere parcellizzata, ma va intesa come attività complessiva”. “Ho rispetto per la competenza di chi mi ha preceduto – ha aggiunto -, ma penso l’opposto sul ruolo del servizio pubblico”.
Ricordiamo ovviamente che la Vigilanza esprime un parere obbligatorio ma non vincolante sul Contratto di servizio. Una volta ottenuto il parere, il Governo deciderà se accoglierlo o no ma, in quest’ultimo caso, dovrà ovviamente motivare il diniego alla Vigilanza. Il testo sarà poi sottoposto alla Rai per la firma.
Franco Siddi, segretario generale della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), ritiene che l’eliminazione del Bollino sia un ‘ottimo segnale’, perché “la centralità dei contenuti e delle missioni dei programmi dev’essere un tutt’uno per la Rai diversamente da qualsiasi privato che ha come obiettivo primario il proprio business”.
di Raffaella Natale