RAI WAY ceduta a Mediaset? Presentata interrogazione
Interrogazione a risposta scritta:
Al Ministro dello sviluppo economico,
Al Ministro dell’Economia e Finanza
Per sapere – premesso che:
Rai Way , è la società del gruppo Rai che si occupa della gestione della rete di trasmissione e diffusione dei segnali audio-video del Servizio Pubblico Radiotelevisivo ;
nel 2009 la stessa società chiudeva il proprio bilancio in attivo, producendo un risparmio di milioni di euro, grazie all’impiego di risorse interne della stessa società che hanno visto escludere l’impiego di appalti esterni onerosi per la stessa azienda.
nel passaggio al digitale terrestre Rai Way ha impiegato ingenti risorse economiche , anche concesse dal governo, che nel 2010 risultavano circa 400 milioni di euro.
il 10 dicembre del 2010, a seguito della presentazione del piano industriale 2010/2012 i dipendenti di Rai Way al Ministro inviavano una lettera al Ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani, nella quale denunciavano i disagi a cui era sottoposto il personale che operava per garantire il passaggio alla tv digitale terrestre nei tempi dovuti e soprattutto denunciavano quali rischi si sarebbero avuti con la vendita delle torri trasmittenti di Raiway che secondo gli stessi lavoratori sarebbe stata un implicita rinuncia del CDA di far si che Rai (RaiWay) diventasse il “primo” operatore di rete nazionale;
nel Piano Industriale 2010/2012, redatto dall’allora Direttore Generale Mauro Masi, si pianificava la cessione della rete di stazioni trasmittenti di Rai Way stimando un ricavo di 300 milioni di euro derivante dalla vendita dell’intero asset e pensare che Crown Castle voleva acquistare il 49 % di Rai Way che avrebbe portato in cassa (dopo le tasse) 400 milioni di euro, decisivi per il digitale terrestre.;
nel giugno 2011 a seguito di un incontro tra le organizzazioni sindacali con l’attuale Direttore Generale Lei non si è chiarita la posizione dell’ azienda su Rai Way;
Mediaset si sta comprando la Dmt e i suoi ripetitori da Alessandro Falciai che nel 2000 aveva lasciato il Biscione per creare il grande polo indipendente delle torri televisive, un’impresa fallita per l’ostruzionismo degli operatori che adesso, con l’avvento del digitale, hanno riscoperto quanto siano importanti le infrastrutture;
acquisendo il controllo del 60% di Dmt (senza obbligo Opa, poichè si tratta di un’operazione industriale), Mediaset – che ha già le sue torri – potrebbe quindi aver gettato le basi per un balzo di ben più ampia portata, Il primo passo le è costato ben poco: Dmt capitalizza poco più di 250 milioni e per un’Opa sul 40% di flottante servirebbero meno di 120 milioni, poca cosa per un colosso come Mediaset. Ma quei soldi risparmiati, forse, sono già ipotecati: sul mercato si sussurra che nel mirino della Dmt targata Mediaset ci sia una preda chiamata RaiWay, la società che controlla le torri di broadcasting della Rai;
Mediaset così creerebbe un gigante da 3.300 torri, contro 2.500 di Rai Way garantendosi nuovi flussi di cassa per almeno 500 mln e imponendo a chi fosse voluto entrare sul mercato televisivo italiano di passare da loro per trasmettere il proprio segnale;
il ministro allo sviluppo economico Paolo Romani, al termine della sua visita ufficiale a Mosca, ha dichiarato che i più grandi operatori di infrastrutture di rete della televisione e della telefonia italiana, RaiWay, di proprietà della tv pubblica, e DMT, azienda in procinto di fondersi con Elettronica Industriale di Mediaset, sarebbero interessati a partecipare al passaggio al digitale terrestre della tv russa per la fornitura di tecnologia;
se corrispondono al vero le notizie quale sia in dettaglio il nuovo piano industriale che riguarda Rai Way e se il Governo è intenzionato ad aprire una trattativa per la cessione di Rai Way a importanti gruppi finanziari tra cui quello del Presidente del Consiglio, Mediaset.
On Vinicio Peluffo