“RaiWay, riprende quota l’ipotesi Cassa depositi e prestiti”

(KEY4BIZ.IT) – Riflettori puntati sul futuro di RaiWay, mentre si fa sempre più concreta l’ipotesi del coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti.

La società delle torri Rai continua a restare uno degli argomenti più caldi del confronto politico, dopo la decisione del governo Renzi di chiedere alla tv pubblica tagli per 150 milioni di euro. Provvedimento che ha spinto il Cda a dare mandato al direttore generale Luigi Gubitosi per predisporre un piano per l’ingresso in Borsa di RaiWay (2.300 torri) e la cessione di una quota minoritaria che potrebbe andare dal 20% al 49%. Secondo le ultime informazioni, pare che la Rai abbia scelto come advisor Banca Leonardo.

Sgonfiata invece la notizia che Ei Towers di Mediaset possa essere interessata a entrare in RaiWay. Al momento, infatti, l’azienda di Cologno Monzese è impegnata su altri progetti, specie quelli che riguardano il mercato della tv a pagamento.

E a far chiarezza è intervenuto lo stesso Silvio Berlusconi che ha minacciato di querelare il presidente della Vigilanza Roberto Fico per aver detto che c’è un patto con Renzi a vantaggio di Mediaset.

“I miei legali faranno querela contro questo buffone, non ho fatto nessun patto con Renzi sulla Rai che andasse a vantaggio di Mediaset“, ha detto senza mezzi termini Berlusconi.

Mentre, invece, continua ad alimentarsi l’ipotesi che nell’operazione RaiWay possa essere coinvolta la Cdp.

A riguardo, l’on. Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in Vigilanza, ha dichiarato a Key4biz che “è necessario ragionare in termini di sistema Paese. Quella di RaiWay è un’operazione che nel medio periodo, attraverso il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti, potrebbe consentire il controllo pubblico ma anche una valorizzazione strategica in termini di reti infrastrutturali. Nel senso che si potrebbe puntare a stabilire sinergie con la telefonia, dando maggiore respiro a quest’ operazione e valorizzando l’asset”.

Peluffo è convinto che questa potrebbe rappresentare una giusta soluzione che permetterebbe di “guardare agli interessi del sistema Paese e alle sfide della convergenza“.

Peluffo tiene anche a ricordare, viste le proteste in corso contro la cessione di RaiWay da parte di Usigrai e altri sindacati, che “si parla di quote di minoranza e che in nessun modo viene messo in discussione il controllo di RaiWay. Non si intende limitare il controllo pubblico, né lo sviluppo dell’azienda, ma solo valorizzare una quota di minoranza”.

Dell’argomento si sta occupando anche la Commissione di Vigilanza Rai che sul Decreto Irpef che prevede anche i tagli per la Rai, ha già audito il Viceministro all’Economia Enrico Morando e continuerà nella prossima settimana con il Dg Gubitosi e la successiva con il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli con cui si parlerà anche dei suoi progetti per contrastare l’evasione del canone.

Peluffo ha osservato che con il Viceministro Morando è stato fatto “un importante passo avanti” ottenendo l’impegno da parte del governo di esentare la Rai rispetto all’articolo 20 del DL Irpef che prevede tagli alle strutture delle aziende partecipate.

Con questo emendamento alla Rai non saranno chiesti i 50 milioni di euro annui di revisione della spesa.

Diverso invece il caso dell’articolo 21, quello che prevede per la Rai tagli per 150 mln di euro.

In audizione Morando ha sottolineato che tutte le PA e le partecipate sono state invitate a concorrere alla revisione della spesa ed è giusto che lo faccia anche la Rai, senza alcun intento punitivo.

Proprio oggi Renzi a Radio Anch’io ha ribadito “Noi scommettiamo sul servizio pubblico ma non consentiamo alla Rai di avere costi maggiori rispetto agli altri servizi pubblici”.

Renzi ha anche commentato la protesta dei lavoratori Rai. “Mi stupisce la loro reazione“, ha detto, aggiungendo che sa già che stasera lo aspetteranno davanti agli studi della Tv dove è atteso per partecipare alla trasmissione di Bruno Vespa.

 

di Raffaella Natale