“Roma dice sì al Comune. Approvato l’emendamento che salva la metropolitana 4”
(da Il Giorno) – Ora di sorprese non dovrebbero più essercene. Ora più di prima le sorti della nuova linea 4 della metropolitana sono tutte nelle mani del Comune e del pool di banche che hanno deciso di investire nell’opera. Da Roma è infatti arrivato un «sì» molto atteso a Palazzo Marino perché ritenuto fondamentale per poter proseguire la realizzazione della nuova linea: la Commissione Bilancio della Camera ha infatti approvato l’emendamento con cui si chiedeva di posticipare la scadenza alla quale il Governo aveva subordinato l’effettiva concessione dei fondi utili a coprire i costi extra generatisi dalla ritardata apertura dei cantieri. Come si ricorderà, a settembre il Cipe aveva stanziato 172,2 milioni di euro in favore della M4. A fine dicembre ecco il vincolo: il Governo decide di mettere nero su bianco nel decreto «Destinazione Italia» che il Comune potrà disporre di quei 172,2 milioni solo nel caso riesca a chiudere l’accordo con gli istituti di credito, relativo ai finanziamenti privati all’opera, entro il 30 giugno 2014. In caso contrario, fondi revocati. Un orizzonte temporale troppo limitato per l’esecutivo di piazza Scala. Da qui la trasferta a Roma di Gianni Confalonieri, il braccio destro del sindaco Giuliano Pisapia, che aveva chiesto che la scadenza fosse posticipata. Che al Comune fosse concesso più tempo. Una trasferta che ha prodotto un emendamento al decreto, ora in fase di conversione in Parlamento, presentato dal parlamentare del Pd, Vinicio Peluffo. E quell’emendamento è stato ora approvato dalla Commissione Bilancio. Un pronunciamento non definitivo, vero. Ma tutti in piazza Scala tirano un sospiro di sollievo. La Commissione Bilancio è da sempre la più ostica: non si contano gli emendamenti ritenuti di volta in volta cruciali dagli enti locali e invece bocciati dalla stessa commissione. Di sorprese, come detto, non dovrebbero essercene. Del resto il decreto deve essere converito entro il 24 febbraio. E pare si vada verso un voto di fiducia. Il termine ultimo per poter avere quei 172,2 milioni slitta invece al 31 dicembre 2014. Data secca: nella sua prima formulazione, l’emendamento chiedeva invece che la scadenza fosse calcolata a 180 giorni di distanza dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera del Cipe. Un passaggio tutt’altro che formale, la pubblicazione. E ora attesa entro fine mese. Palazzo Marino guadagna quindi più del previsto: tempo fino a fine 2014 per chiudeere l’accordo da 512 milioni col pool capeggiato da Bnp Paribas, Bei e Cassa Depositi Prestiti.
di Giambattista Anastasio