Settimo Milanese: Salva Imprese in ritardo anche per l’Italtel

(da IL GIORNO)

«A oggi non è stato possibile prendere in considerazione nessun oggetto di investimento da parte della Spa Salva Imprese, Italtel compresa». Lo rende noto l’onorevole Vinicio Peluffo, membro del Partito Democratico nella commissione Attività produttive, riferendo il contenuto della risposta del Ministero dello Sviluppo Economico a una sua interrogazione sulla società per azioni voluta dal Governo per la patrimonializzazione e la ristrutturazione di imprese italiane in temporaneo squilibrio patrimoniale e finanziario. Insomma, per il momento né Italtel né altre aziende possono beneficiare dell’intervento della Spa promossa dal Governo per la patrimonializzazione e la ristrutturazione di imprese made in Italy.
Il colosso delle telecomunicazioni di Castelletto, che da anni attende un impegno a livello nazionale e nel frattempo ha tagliato posti di lavoro e progetti, dovrà attendere ancora. «Con un mio emendamento al Decreto legge Banche – spiega Peluffo – il Governo aveva preso l’impegno di definire i criteri di concessione della garanzia del fondo di rotazione entro maggio. Questo avrebbe consentito alle aziende che ambiscono al sostegno della Spa, come l’Italtel, quanto meno di auto valutare se ne hanno i requisiti necessari. Ma interpellato in merito, il Ministero per lo Sviluppo economico ha risposto che quei tempi non sono stati rispettati».
Così Italtel dovrà aspettare ancora tra cassa integrazione, contratti di solidarietà e qualche spiraglio positivo come la nuova commessa di «network decommissionig», che ha riportato alla scrivania un gruppo di lavoratori che si trovava in cassa integrazione.
«Sono tante – conclude Peluffo – le aziende italiane potenzialmente floride, ma in una momentanea fase di difficoltà, che avrebbero bisogno di una boccata d’ossigeno. Tra queste, viste le prospettive di crescita dell’azienda e gli sforzi di riqualificazione finora fatti, l’Italtel, leader nel settore delle telecomunicazioni. Perciò non si indugi ulteriormente. Il governo renda operativo il fondo ‘salva imprese’ il prima possibile».

di Roberta Rampini