Testo Interrogazione a risposta orale su DG Asl 1 Milano

Interrogazione a risposta orale 3-01397
presentata da
VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO
giovedì 13 gennaio 2011, seduta n.417

PELUFFO. – Al Ministro dell’interno.- Per sapere – premesso che:

il 23 dicembre 2010 la giunta regionale Lombardia, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con gli assessori regionali alla sanità, Luciano Bresciani, e alla famiglia, conciliazione, integrazione e solidarietà sociale, Giulio Boscagli, ha varato le nomine dei direttori generali delle 15 Asl, delle 29 aziende ospedaliere della Lombardia e dell’Areu, l’azienda regionale emergenza e urgenza;

nell’elenco risulta nella casella Asl Milano 1 la nomina a direttore del dottore Pietrogino Pezzano di Palizzi, provincia di Reggio Calabria, direttore della Asl della provincia Monza e Brianza incarico con decorrenza 1 gennaio 2005 e scadenza 31 dicembre 2007 (delibera della giunta regionale n. 19984 del 23 dicembre 2004) e successivamente riconfermato con decorrenza 1 gennaio 2008 e scadenza 31 dicembre 2010 (delibera della giunta regionale n. 006334 del 22 dicembre 2007), legale rappresentante dell’ente con esercizio dei poteri di gestione e responsabilità dei risultati come risulta dal suo curriculum vitae, presente nella rete;

nell’articolo de la Repubblica Milano «Le mani della ‘ndrangheta sui palazzi della sanità» del giornalista Davide Carlucci si legge: «Nelle carte dell’inchiesta è finito anche Pietrogino Pezzano, direttore generale dell’Asl di Monza, fotografato in compagnia di Candeloro Polimeno e Saverio Moscato, altri due personaggi considerati in odor di ‘ndràngheta – Moscato è nipote del boss Natale Iamonte – e per questo arrestati nel blitz. Pezzano avrebbe parlato di un appalto per condizionatori d’aria con un imprenditore mafioso arrestato, Giuseppe Sgrò. E sarebbe stato in contatto anche con Pino Neri, altro personaggio di spicco della ‘ndrangheta a Pavia, molto legato a Chiriaco e considerato tramite con la politica e la massoneria»; Chiriaco è in carcere da luglio 2010 dopo il maxi blitz avvenuto seguito delle indagini della direzione distrettuale antimafia di Milano;

nel corso della trasmissione «Annozero» andata in onda il 9 dicembre 2010, nel servizio «Ndrangheta – appalti e sanità» il giornalista Stefano Bianchi ha intervistato il dottor Pietrogino Pezzano detto dottor Doberman per la sua passione per i cani;

nella stampa del luglio del 2010 si fa riferimento ad atti in cui si parla di «una reciproca disponibilità esistente tra gli accoliti della “locale di Desio” e Pezzano» come dimostrato da un «favore» che Giuseppe Sgrò rende a Pezzano per il tramite del capo-società Candeloro Pio (entrambi arrestati nell’operazione «Infinito»), il quale mette a disposizione uno dei suoi camion per trasportare fino in Calabria alcune piante destinate al Pezzano stesso -:

se corrispondano al vero le notizie apparse sulla stampa e quali iniziative intenda intraprendere alla luce del fatto che il dottor Pietrogino Pezzano risulta coinvolto nell’inchiesta «Infinito» del luglio del 2010, in particolare se non ritenga opportuno inviare una commissione di accesso ai sensi del combinato disposto degli articoli 143 e 146 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo n. 267 del 2000), presso la ASL Milano 1, al fine di accertare la sussistenza dei presupposti per la rimozione degli organi direttivi della medesima ASL. (3-0139)

(Camera Deputati)

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