Veicoli elettrici: a Milano il punto sulla normativa e i progetti industriali
Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Confindustria Anie (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche), CEI (Comitato Elettrico Italiano) e CEI- CIVES (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali a Batteria, Ibridi e a Celle a combustibile), in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione europea, hanno organizzato presso il Palazzo delle Stelline a Milano un incontro di approfondimento sul tema “Veicoli elettrici: normativa e progetti industriali”.
In Rappresentanza delle istituzioni, sono intervenuti l’On. Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione europea e Commissario Responsabile di Industria ed Imprenditoria e l’On. Vinicio Peluffo, Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati.
L’Unione Europea pone fra i suoi principali obiettivi, in linea con le indicazioni contenute all’interno della strategia Europa 2020, quello della mobilità sostenibile. Partendo da questi presupposti è stata recentemente avviata un’ampia riflessione sull’intero sistema dei trasporti europei che adotta un’ottica prettamente green.
La strategia Trasporti 2050 si delinea come un’articolata roadmap per costruire un settore europeo dei trasporti competitivo e pone obiettivi ambiziosi proprio in tema di sostenibilità. Entro il 2050, il piano europeo prevede in primo luogo di ridurre del 60% le emissioni di CO2 derivanti dai combustibili fossili impiegati nei trasporti.
Altra indicazione rivoluzionaria è data, sempre entro la metà del secolo, dalla circolazione nei centri urbani europei dei soli mezzi ecologici. Ciò implica un deciso ripensamento rispetto alle tradizionali modalità di spostamento.
Anche il progetto Green eMotion, promosso all’interno del 7° Programma Quadro europeo, si propone di individuare regole di riferimento condivise all’interno dell’Unione per la mobilità elettrica, coinvolgendo trasversalmente i diversi soggetti interessati alla sua implementazione: dalle amministrazioni locali alle università e agli istituti di ricerca, dalle realtà industriali alle utility.
Non va dimenticato che, secondo la European Environment Agency (EEA), nel 2009 il settore dei trasporti è responsabile del 24% delle emissioni antropogeniche di gas serra nell’Unione europea. Di questa quota, il 73% origina dal trasporto su strada. Mentre nell’ultimo ventennio le emissioni derivanti dagli altri settori si sono ridotte, quelle legate alla mobilità (merci e passeggeri) sono invece significativamente aumentate (+27%la variazione fra il 1990 e il 2009 nell’UE a 27 Stati, con tasso di crescita analogo nel nostro Paese). I consumi di carburanti da fonti fossili legate ai trasporti sono vicine nell’Unione europea a 300.000 Kilo Tep (Tonnellate petrolio equivalenti). Secondo Eurostat, nel 2009 fra i Paesi membri l’Italia è al 3° posto nel consumo di carburanti da fonti fossili legate ai trasporti, con una quota superiore al 12% sul totale europeo, dopo Germania e Francia. Lo scenario futuro in cui si inseriscono questi dati è quello di una crescente domanda di mobilità, fatto che
potrebbe quindi accentuarne le criticità.
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