#Violenzadigenere: ok prevenzione e repressione ma serve #cambiamento #culturale

(FACEBOOK)

L’ultima ricerca di WeWorld – onlus italiana per la difesa dei diritti delle donne e dei bambini – dice che una donna su tre, nel nostro Paese, è vittima della #violenzadigenere.
Se, certo, è fondamentale non abbassare mai la guardia sul fronte della prevenzione e della repressione, non mi stancherò mai di dire che è sempre più essenziale un cambiamento di contesto, un allargare i contorni del problema tirando dentro non solo gli aspetti criminosi, ma tutto il resto dell’iceberg di cui i crimini sono la punta; occorre risalire a tutta quella semina di #atteggiamenti #mascherati d’#innocente#banalità che la cultura del sopruso mette stabilmente in atto. Molte insipide battute sono strumenti sicuri per mantenere in salute la violenza di genere, tenere radicate le norme di una cultura fondata sull’idea di un genere maschile che rifiuta cio’ che è diverso, che si identifica in modo paranoide nel potere, nel possesso e nel controllo assoluti.

Mi sono piaciute le parole di Mattarella, che oggi ha detto “la voce delle donne spaventa i violenti, perché evoca ed esprime pace. Proprio per questo è una voce che dovrebbe essere amplificata, sostenuta e più ascoltata. Si tratta di un appello da rivolgere soprattutto all’altra metà della popolazione italiana, quella maschile. Anche noi uomini dobbiamo saperci mettere in discussione, rinunciare ad ogni forma di riserva mentale”.